domenica 17 febbraio 2013

Macerie populiste

Per fortuna non ce ne sono state a seguito del recentissimo evento sismico che stavolta ha interessato la Ciociaria della Val Comino e lungo la storica statale della Vandra.

Ma di macerie si sta parlando da mesi riferendosi allo stato in cui verteva o tuttora verte la situazione economica del nostro paese.

E così ancora una volta la ressa di informazioni e disinformazioni, la pretesa di ragione e l’insulto facile ancora una volta ricorre continuo in contraddizione perenne minando ancora di più la fiducia calante ed incrementando il dubbio montanelliano.

L’abuso del termine populismo privo di senso alcuno, da destra e da sinistra, ricorrente a vanvera non solo in trasmissioni come “Quinta Colonna” ma persino al così politically correct “Ballarò” e spesso accompagnato ad espressioni che servono a ricordare più la Dresda del 1945 che non dare l’impressione di una proposta concreta.

E le contraddizioni si dimenticano, come scrivevo appena ieri. Fino a pochi mesi fa Bersani dichiarava che non avrebbe mai accettato elezioni anticipate per evitare di costruire sulle macerie del proprio paese e appena poche ore fa ribadiva in comizio che “Grillo vuole vincere sulle macerie del Paese”.

Ma questo è quel che recita il “Programma dei democratici e dei progressisti

“Ci candidiamo come alternativa politica e civica al lungo periodo berlusconiano, responsabile di aver lasciato un cumulo di macerie nel Paese e un contesto sociale gravemente deteriorato”

Nulla da eccepire sul fatto che vent’anni di berlusconismo abbiano lasciato una situazione gravissima, quasi disastrosa ma chiunque sia se non vincerà sulle macerie di qualcosa su cosa allora?

Si legga quanto accade in Grecia, Europa, terzo millennio. Probabilmente si capirebbe cosa vuol dire davvero aver ridotto uno stato in macerie dopo aver pensato per decenni di aver vissuto in un paese (apparentemente) democratico, prospero, libero e pieno di turisti!

E se Grillo c’ha ripensato stasera probabilmente lo capisco e non credo proprio che l’ha fatto per “paura delle domande” come ha dichiarato Bersani: Grillo non è mica Sarah Palin.

In questo momento (20:46) Ferrara ad “In onda” su La7 mi sta facendo vomitare…una tra tante, riferita a Grillo “fino a 100 anni fa gli attori comici non li seppellivano neanche nei cimiteri…” e la richiesta di serietà e persone con radici politiche ben salde in Italia viene proprio da lui, ex deputato ondivago della Repubblica passato da parlamentare a sessuologo (!)…uno che in vita sua non è riuscito a fare neanche una dieta.

Populismo? Una parola senza un senso definito e molto abusata. Ancora stronzate appunto.

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