lunedì 22 settembre 2008

Ignoranti

Un paio di giorni fa il mio amico e compagno di scorribande motociclistiche Barnaba ha mi ha dato la notizia che aveva passato entrambi i test di ammissione ad Architettura (anch'essa oramai a numero chiuso...) dando inizio al suo sogno: diventare architetto...a 45 anni! (se tutto va bene avrà quell'età quando prenderà la laurea! )

Ma il punto non è questo pur complimentandomi vivamente con lui.

Mi diceva di come fosse arrivato esageratamente terzo su 400 studenti freschi di diploma, e addirittura primo su 200 al secondo test; senza essersi particolarmente preparato fidando soltanto sul suo livello culturale generale, sulla memoria ed ovviamente l'intelligenza. Nozioni generali di tutto un po', qualche cosa di matematica, logica, chimica, scienze naturali e via così.

Questa, secondo me, è un ulteriore conferma che la qualità degli studi e di quanto resta nel bagaglio di ognuno si va via via assottigliando fino ad annullarsi completamente: dati concreti e reali riferiscono di come in Italia - rabbrividite - oltre il 60% degli studenti di liceo non sanno spiegare perché il dì segue la notte, non sanno che è perché la Terra ruota su se stessa esponendo alla luce del sole via via zone diverse. Figuriamoci se si chiede loro del perché delle stagioni

Per non parlare di quel terribile 35% di analfabeti funzionali di ritorno (De Mauro) che sanno sì leggere e scrivere, o per lo meno sanno distinguere i segni neri dal bianco del foglio ma non capiscono un accidente di quel che leggono e non sono in grado di fare una paginetta di pensierini su un qualunque episodio della loro giornata. E c'è ancora qualcuno che si chiede perché è così votato...

E per restare in tema di architetti ed ignoranza posso capire come qualcuno abbia disegnato cose del genere...altro che la teca dell'Ara Pacis di Roma.

PS) in una delle mie esperienze di membro esterno di scienze agli esami di maturità questa ve la racconto. Quando chiesi ad un maturando di parlarmi dei moti della Terra giunto alla rotazione ebbi la sensazione stesse parlando dell'asse terrestre con una convinzione tale da farmi sospettare che pensasse che questi esistesse davvero. Al che scherzando gli chiesi: "Ah sì? E quanto sporge l'asse dai poli?". Confuso e balbettante mi rispose con convinzione: "Non ricordo bene, ma circa 10 metri!"

giovedì 11 settembre 2008

Il buco nero e la fine del mondo

Ma non dovevamo esser tutti assorbiti in un enorme buco nero?

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Oggi sono partiti (con successo) i primi test di accelerazione nel Large Hadron Collider al CERN di Ginevra e siamo ancora tutti qui e statene certi, ci saremo ancora anche nei prossimi giorni.

A volte mi sembra di essere ancora nel medio evo. Gente che si sciacqua la bocca con paroloni di cui non sa un accidente, che parla di buchi neri quando l'unico conosciuto è quello usato per le normali necessità fisiologiche. E neanche a dirlo la prima cosa che come minimo viene loro in mente è che sono stati buttati e sprecati 3 miliardi di dollari (tanto è costato). E questo accade sistematicamente ogni volta che quella metà di essere umani razionali contribuiscono con metodo e ricerca scientifica a rendere migliore la vita anche dell'altra metà di irrazionali. I soldi della ricerca scientifica non sono mai soldi sprecati. Ogni innovazione, invenzione, nuova tecnologia viene sempre vista con scetticismo e diffidenza da questa metà di stolti!

Se volete saperne qualcosa divertendovi qui c'è un simpaticissimo video dove alcuni ricercatori che lavorano al CERN hanno composto un rap (in inglese con sottotitoli inglesi) se invece mi leggerete più avanti darò una sommaria descrizione della "macchina" più grande del mondo!

Il Large Hadron Collider (LHC) è uno strumento scientifico gigantesco costruito vicino a Ginevra e localizzato a 100 metri di profondità tra Francia e Svizzera. E' un acceleratore di particelle circolare lungo 27 km usato soprattutto dai fisici per studiare le particelle elementari conosciute, ovvero ciò che sta alla base di qualsiasi cosa: dall'infinitamente piccolo degli atomi e del loro interno all'infinitamente grande come l'Universo.

In questo strumento due fasci di particelle subatomiche chiamate adroni (possono anche essere protoni o ioni) viaggiano in direzioni opposte all'interno dell'anello accelerante, guadagnando energia ad ogni giro. I fisici usano il LHC per ricreare le condizioni iniziali dell'Universo al momento del Big Bang (una delle teorie cosmogoniche, la più accreditata tra l'altro e quella maggiormente supportata da prove ed evidenze) facendo scontrare questi fasci di particelle ad altissima energia. Con la collisione si formano altre particelle individuate da apparati speciali ed i risultati vengono esaminati da un team di scienziati e ricercatori sparsi un po' in tutto il mondo.

Ci sono molte teorie che fanno ipotesi diverse su quel che potrebbe essere il risultato di queste collisioni ma comunque vadano le cose gli esperimenti dovrebbero fornire ulteriori informazioni ai fisici sull'origine e la natura della materia. Il modello standard delle particelle elementari ha fornito parecchie risposte finora ma non l'intera storia. Soltanto i dati sperimentali ottenuti da queste collisioni alla più alta energia raggiungibile sulla Terra potranno confermare le conoscenze acquisite o fornire spunti per rivedere modelli e teorie.

Nei 27 km di anello dell'acceleratore LHC ci sono 9300 magneti ed oltre ad essere il più grande acceleratore di particelle del mondo è anche il frigorifero più grande del mondo anche usando soltanto un ottavo del suo sistema criogenico. Tutti i magneti sono preraffreddati a - 193,2 °C (80 °K) usando 10.000 tonnellate di azoto liquido dopo esser stati riempiti con 60 tonnellate di elio liquido per portarli a -271,3 °C (1.9 °K).

I dati registrati da ognuno di questi enormi esperimenti corrispondono a circa 100.000 DVD DL ogni anno e per permettere alle migliaia di scienziati sparsi in tutto il mondo di collaborare all'analisi che si protrarrà per almeno altri 15 anni sono stati predisposti decine di migliaia di computer sparsi in tutto il mondo a creare una distributed computing network (altresì detto "grid -griglia- computing"): qualcosa di simile fu realizzato ad esempio per il progetto di decodifica del genoma umano e prima ancora dal SETI.

Per campionare e registrare le circa 600 milioni di collisioni protoniche al secondo i fisici e gli ingegneri havo costruito dei dispositivi giganteschi che misurano le particelle con precisione infinitesimale. I rivelatori sono in grado di misurare il passaggio di una particella nel tempo con accuratezze che sfiorano il miliardesimo di secondo e nello spazio con precisioni dell'ordine di grandezza del milionesimo di metro, nonostante il famoso principio di Heisemberg.

Il LHC è una macchina contemporaneamente caldissima e freddissima. Quando i due fasci di protoni collidono si generano temperature che sono 100.000 volte maggiori di quelle riscontrate all'interno di una stella come il Sole ma concentrate in uno spazio infinitesimale. Di contro, il sistema di raffreddamento mantiene il tutto a valori prossimi allo zero assoluto (1,9 °K, persino più freddo dello spazio esterno!).

A pieno regime milioni di miliardi di protono correranno lungo l'anello a velocità che saranno pari al 99,99% della velocità della luce, girando più di 11.000 volte al secondo con un'energia massima di 7 TeV (Tera elettronvolt), e quindi 14 TeV al momento della collisione. A dispetto del prefisso T (1000 miliardi) 1 eV è un quantitativo di energia estremamente piccolo ma va rapportato alle dimensioni delle particelle con cui si sta lavorando.

Per evitare collisioni con altre particelle di gas tutto il sistema è mantenuto in un vuoto pressoché assoluto: 10-13 atmosfere! 10 volte meno della pressione sulla Luna!

E la paura medievale? Quella che queste collisioni possano generare un buco nero in grado di inghiottire la Terra e chissà cos'altro! Anche qualora ciò accadesse non durerebbe che qualche milionesimo di secondo ma non accadrà perché vorrebbe dire che la fisica finora ha raccontato un mare di fregnacce, e così non è.

Ciliegina sulla torta: moltissime tecnologie, idee, componenti e lavorazioni industriali che hanno portato alla costruzione del LHC sono italiane, in termini di persone ed industrie!

Lucio Battisti ciao! Dieci anni oggi e ci manchi

Avevo 14 anni quando uscii felice dal negozio delle "Messaggerie Musicali" in via del Corso con lo spartito in sola chiave di violino (allora si trovavano solo quelli) de "I giardini di marzo" di Lucio Battisti e Mogol.

L'avevo ascoltata alla radio un paio di giorni prima e ne ero rimasto incantato. Non conoscevo Battisti o forse sì, non lo ricordo, ma dopo più di un'ora di autobus non appena tornato a casa mi misi subito al pianoforte ed iniziai a suonare; aggiungendo anche l'accompagnamento a quel misero spartito per chitarra.

E scoprii Battisti, le sue emozioni, che ancora oggi mi accompagnano spesso pur non essendo il cantautore italiano da me preferito. Quella sua voce un po' aspra, la sua musica facile da riprodurre, con giri melodici semplici, da parte di chiunque avesse una chitarra ed un po' d'orecchio musicale. E quante volte intorno ad un fuoco d'estate con quella chitarra e noi a cantare le bionde trecce gli occhi azzurri e poi...si certo, perché no!

Vorrei infine soltanto aggiungere che nonostante poco fa abbia usato l'aggettivo "facile" per parlare della sua musica in realtà Lucio fu un innovatore, un inventore, unico ed ancora inarrivato, di musica che era davvero NUOVA per il panorama dell'epoca ed anche successiva. Fu l'unico che scriveva musica indipendentemente dalle parole con le quali non accettava compromessi e che riusciva a creare qualcosa che fosse destinato soprattutto ad essere registrato in sala d'incisione. La gallina coccodè spaventata in mezzo all'aia e non piangere salame dai capelli verderame...sono solo due miseri esempi di quel che Mogol riusciva a fare CON e PER la musica di Lucio.

10 anni fa Lucio Battisti moriva lasciando un vuoto incolmabile

Ed anche se il mio razionalismo fa a pugni con quanto sto per scrivere mi piace pensare che "l'Arcobaleno", scritto da Mogol ed interpretato da Adriano Celentano, sia davvero il testamento spirituale di Lucio Battisti trasmesso al paroliere da una medium come si racconta...

Io son partito poi così d'improvviso
che non ho avuto il tempo di salutare
istante breve ma ancora più breve
se c'è una luce che trafigge il tuo cuore
L'arcobaleno è il mio messaggio d'amore
può darsi un giorno ti riesca a toccare
con i colori si può cancellare
il più avvilente e desolante squallore
Son diventato se il tramonto di sera
e parlo come le foglie d'aprile
e vivrò dentro ad ogni voce sincera
e con gli uccelli vivo il canto sottile
e il mio discorso più bello e più denso
esprime con il silenzio il suo senso
Io quante cose non avevo capito
che sono chiare come stelle cadenti
e devo dirti che è un piacere infinito
portare queste mie valige pesanti
Mi manchi tanto amico caro davvero
e tante cose son rimaste da dire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capire
Son diventato se il tramonto di sera
e parlo come le foglie d'aprile
e vivrò dentro ad ogni voce sincera
e con gli uccelli vivo il canto sottile
e il mio discorso più bello e più denso
esprime con il silenzio il suo senso
Mi manchi tanto amico caro davvero
e tante cose son rimaste da dire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capire

sabato 6 settembre 2008

La maestra unica



Già, maestra, femmina, vista la stragrande maggioranza di gentildonne nel corpo docente, dagli asili alle scuole superiori (all'università no, lì domina ancora la baronia maschilista).

Credo che il caldo, eppure non torrido, dei giorni scorsi, abbia dato alla testa alla neo ministra della Pubblica Istruzione, oppure la spiegazione va trovata nella solitudine dei corridoi ministeriali post ferragosto? Fatto sta che dal palazzone di viale Trastevere la proposta da attuarsi quanto prima è venuta fuori.

Tralasciamo, per ora, le migliaia di insegnanti che perderebbero il posto, da riciclare in chissà quali sedi e competenze (ricordate la riforma che una quindicina d'anni fa costrinse a riciclarsi sul sostegno o chissà dove migliaia di insegnanti delle superiori?) ma vogliamo parlare un attimo dei bambini?

I maestri, o maestre che siano, adesso sono anche 4 per classe. Ognuno con un'area specifica di competenze: linguistico-letteraria, scientifica, artistica o altro ancora. Poi ci sono quelli della lingua straniera (tralasciamo il fatto che così com'è insegnata non serve a nulla e non conosco nessun bambino italiano in grado di mettere insieme una semplice frase!).

E' vero che il calo demografico va svuotando le classi ma è anche vero che i bambini d'oggi sono completamente diversi da quel che sono stati un tempo, me compreso, ed una sola persona non ha le competenze né la necessaria forza a sostenere il carico di lavoro e soprattuto le enormi aspettative che i bambini ripongono nei maestri entrando nella scuola elementare.

Lasciamo stare anche il fatto che molto spesso oggi i bambini arrivano alla scuola media che non sanno nemmeno leggere e far di conto (ruolo principe della scuola elementare!) ma ritengo che l'insegnante unico alle elementari sia un ripiombare con un tonfo sordo nel passato profondo degli albori di un'istruzione elementare nazionale e sovranazionale, diversificata soprattutto dalla diversificazione dei rapporti con insegnanti diversi.

E infine, poniamo il caso (frequente) di un bambino a cui quel maestro o quella maestra non vada affatto a genio! Non può neanche consolarsi sperando in un miglior rapporto con gli altri o le altre!!! Se ripenso alla suora della mia III elementare!

mercoledì 3 settembre 2008

La natura NON si ribella


Quante volte ho ascoltato o letto quest'espressione: "...la natura si ribella...". All'uomo e/o al suo operato, alla cosiddeta azione antropica. Ed altrettante volte ho sorriso o sono rimasto amareggiato e perplesso (oltre che leggermente incacchiato) soprattutto quando questo modo di dire viene usato dai mezzi di informazione. Ancora pochi giorni fa in occasione del passaggio dell'uragano Gustav sul TG1 aridanga aromba cojomba con la frase di rito...la natura si ribella...


Ma cosa? Ma quando? Ma dove? Ma come?

Terremoti, uragani, inondazioni, frane, caduta di meteore e chi più ne ha più ne metta sono fenomeni che si ripetono sul nostro pianeta (e chissà quanti milioni di altri) da miliardi di anni. Sono effetti della complessa geodinamica che riguarda la Terra tutta, dai limiti estremi dell'atmosfera al suo nucleo! "Eppur si muove" diceva il grande Galileo Galilei e hai voglia se lo fa!


E si muove in maniera assolutamente indifferente alla presenza di qualsiasi specie animale o vegetale, compresa quella umana! Avete letto bene: la natura (usando qui il termine in maniera generica, alla Marco Aurelio od alla Spinoza per capirci) è assolutamente INDIFFERENTE a qualsiasi altra cosa. Ogni causa un effetto, spiegabile in termini scientifici e senza implicazioni diverse da queste quali, non ultimo, il concetto di ribellione.


Una volta, in una delle mie passate esperienze di membro di commissione di esami di maturità lessi in un tema d'italiano a traccia scientifica "la natura prima o poi si ribellerà ai miliardi (...sic...) di buchi che l'uomo fa alla Terra per estrarre petrolio...". Beh, io avrei bocciato il maturando di liceo scientifico che scrisse una castroneria del genere mentre la collega di lettere si limitò a dire che comunque il tema era sintatticamente corretto...Comunque la tipa portava scienze come seconda materia e lì ebbi la mia vendetta!