sabato 9 giugno 2012

“De terrae motus vaticinium” ovvero scienza sovietica

Duo genera sunt, ut Posidonio placet, quibus movetur terra. Utrique nomen est proprium: altera succussio est, cum terra quatitur et sursum ac deorsum movetur, altera inclinatio, qua in latera nutat alternis navigii more. Ego et tertium illud existimo quod nostro vocabulo signatum est; non enim sine causa tremorem terrae dixere maiores, qui utrique dissimilis est; nam nec succutiuntur tunc omnia nec inclinantur sed vibrantur, res minime in eius modi casu noxia; sicut longe perniciosior est inclinatio concussione: nam nisi celeriter ex altera parte properabit motus qui inclinata restituat, ruina necessario sequitur (Seneca, Naturales quaestiones)

Nei lontani anni del comunismo duro e puro di sovietica matrice e fino a tutti gli anni ‘70 in Unione Sovietica era scienza soltanto quanto dichiarato o scoperto dai possessori della tessera di partito mentre gli altri o erano rapiti e costretti comunque a lavorare per lo stato, ma in segreto, o finivano come si diceva e faceva allora in Siberia ed infine i più fortunati riuscivano a passare oltre cortina e costretti all’esilio.

Questo oltre ad aver portato ritardi o clamorosi errori, a volte catastrofici, nei cosiddetti piani pluriennali questa cosa evidenzia, come se già non fosse palese di suo, che la scienza è una e non esiste scienza ufficiale distinta da qualcosa non ufficiale.

In questi giorni di tremori sismici diffusi tornano ancora alla ribalta previsionisti, kabalisti, ballisti e fuffari di varia natura le cui amenità esilaranti ricevono eco da media più o meno diffusi a livello comunque nazionale e da scienza che affiancandosi alla appunto cosiddetta ufficiale sentenzia e pontifica. In questi giorni ho per esempio avuto modo di ascoltare almeno tre interviste diverse all’ormai mitico Giuliani e tirar fuori ancora una volta gli appunti del Bendanti.

Ora più volte io stesso da (ex) addetto ai lavori e, consentitemi, dall’alto della mia laurea cum laude in Geologia ho riportato su queste stesse pagine come sia più facile prevedere quanti gratta&vinci mi separano da una possibilità di vincita piuttosto che un terremoto; ma a quanto pare in questo nostro paese parolaio pieno di cazzari  non si finisce mai di toccare il fondo. Che poi l’acuirsi del fenomeno dei cazzari si è acuito a causa di quest’ultimo ventennio in cui dei medesimi tipi ne erano pieni i governi centrali e locali.

E così tra le tante voci oltre a castronerie micidiali quali quelle di tirare in ballo il fracking anche esimi professori universitari e specialisti che fanno previsioni. Certo, sono previsioni statistiche, con modelli matematici complessi e sofisticati, che danno ovviamente gradi di attendibilità su scala spazio-temporale ridotta, ma sempre statistica è: che significa avere il 97% di possibilità di un evento sismico da grave a catastrofico in una certa zona entro un certo intervallo di tempo (Giuliano Panza docet)? Significa che se quel periodo è di 30 giorni teniamo fuori casa gli abitanti a rischio per 29,1 giorni? Ammesso che il 97% sia un valore ammissibile!

Ora se per previsione intendiamo che in Italia può verificarsi un evento sismico intenso praticamente OVUNQUE (Sardegna esclusa) allora siamo tutti scienziati. Io stesso vista la statistica potrei dire che domani ci sarà un terremoto a Roma (indicata a rischio medio-basso) ed azzeccarla esattamente come potrei azzeccare tra rosso e nero alla roulette! Il tecnico dell’ENEA che ha previso l’evento sismico catastrofico calabro-siciliano da qui a 6 mesi-2 anni? E che significa? Tanto vale associarlo alla previsione Maya!

Ieri il Comitato “Grandi rischi” parlava di possibilità di verificarsi di altre scosse intense nei territori già colpiti…e quindi? E stamattina ha tremato il Friuli…e allora?

Purtroppo è noto che conviene spararle grosse. Se prevedo un terremoto fingendo o millantando competenze scientifiche ed invece sto solo contando su una botta di culo e ci azzecco divento immediatamente un luminare della sismologia internazionale e come minimo incasso subito bei soldi per le mie ricerche…se sbaglio amen, sarò stato uno dei soliti cazzari che finirà nella pattumiera dimenticato insieme al giornale vecchio. Le sparo grosse e me ne frego delle conseguenze sulla popolazione, più o meno quel che ha fatto ieri la commissione grandi rischi. Insomma la scommessa di Pascal applicata ai terremoti.

Vanno però compresi poveretti…Le dichiarazioni di ieri, riprese dal governo e sollevando il putiferio di polemiche che sappiamo sono umanamente comprensibili. Avranno evitato un’accusa ed un processo quale quello in atto contro la commissione che, nel 2009, non seppe prevedere il terremoto aquilanoniente di più ridicolo ed ingiusto. Ma è ovvio: i sismologi, i geologi, i tecnici insomma non riescono a fare previsioni? Incapaci. Ma certo: il mio medico mi dice che sono a rischio infarto e che faccio anziché controllare il colesterolo, smettere di fumare, mangiare sano e fare un po’ di moto? Lo denuncio per incapacità perché non sa prevedere quando avrò il coccolone…tzè

Come ho già scritto ai tempi del terremoto aquilano e come non mi stancherò mai di ripetere il terremoto non è prevedibile, al contrario dell’inettitudine e della imbecillità umana. Le case vecchie non messe in sicurezza (con fondi dei privati possessori) continueranno a crollare, gli edifici del patrimonio artistico non messi in sicurezza (con quali fondi? e da dove/cosa iniziare?) verranno giù come castelli di carta ma gli edifici di recente costruzione, le scuole, le caserme, gli ospedali, le prefetture e le fabbriche ed i loro capannoni non devono invece cedere alla prima scossa, cosa che puntualmente accade. Prima del 1976 in Italia non si sapeva neanche cosa fossero le norme edilizie anti sismiche e dopo non è cambiato granché affidandosi alla buona sorte ed alla protezione in stile partenopeo…a’ maronna c’accumpagne

Ogni volta come a Gemona ed a L’Aquila osserviamo affiancate palazzine esteticamente, e solo esteticamente simili, distante pochi metri l’una dell’altra l’una intatta e la seconda sbriciolata o danneggiata al punto da renderla comunque inagibile, da demolire. E la differenza sta solo nella prevenzione presente in una ed assente nell’altra; non quindi nelle chiacchiere sulle differenze del sottosuolo che era e rimane oscuro e sconosciuto.

In questo articolo, lungo ma esaustivo e preciso ma tutto sommato semplice da capire anche per i non addetti, un geologo serio e preparato mette parecchio ordine riferendosi al recente terremoto emiliano e ancora una volta evidenziando la bufala delle previsioni.

Con buona pace di Galileo, Newton, Darwin ed Einstein la scienza è una ma l’umanità è varia. Attendendo con ansia una notizia di correlazione tra terremoti e scie chimiche…non mi resta altro che ingoiare un altro boccone amaro!

Qui la traduzione del brano di Seneca

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