L’evoluzione del paesaggio dal punto di vista geomorfologico dipende strettamente dal continuo alternarsi di azioni dovute alle forze cosiddette endogene ed a quelle esogene: semplificando, le prime agiscono dall’interno della Terra agiscono a sollevare od affondare blocchi di crosta terrestre, che creano vulcani (proprio in questi giorni un esempio) ed altro ancora e le seconde sono dovute al continuo processo di erosione dovuto essenzialmente all’azione dell’acqua, del gelo, della temperatura e della gravità. Il tutto che tende verso lo stato di minima energia ovvero una bella pianura! A questo va ovviamente affiancata la presenza della biosfera (tutti gli esseri viventi batteri compresi) e gli effetti nefasti del genere umano negli ultimi due secoli, entrambi i fattori non da poco.
Quello che è successo a seguito dell’ennesima tempesta ai famosi faraglioni dell’Isola di San Pietro fa parte di questo processo. Posti sulla costa settentrionale della Sardegna si sono formati proprio grazie alla continua azione erosiva che mare e vento esercitano sulle rocce vulcaniche di quella regione. Chi non è rimasto colpito dalla varietà di forme che il vento è riuscito a scolpire e modellare da quelle parti? E così come nel corso di decine e spesso centinaia di migliaia di anni vento e mare hanno dato forma a quelle scogliere ed ai suoi faraglioni gli stessi agenti giorni ne hanno abbattuto uno. Dopo tutto basta guardare cosa c’è loro intorno per farsi un’idea precisa che quelle colonne sono l’eccezione ancora fortuitamente in piedi.
E il sindaco cavalcando l’onda populista ha promesso che il valore del simbolo di quest’isoletta è talmente grande che il faraglione va ricostruito…e non aggiungo altro.
Abbiamo un paese da decenni ed in maniera ormai per me irreparabilmente dissestato, una situazione idrogeologica, geologica ed ambientale da terzo mondo, una città come L’Aquila colpita da un terremoto quasi 5 anni fa (!) che è tuttora abbandonata a sé stessa e dobbiamo ascoltare dichiarazioni del genere e la maggioranza dei media che danno loro seguito.
Che amarezza…
PS) sul ciclone che ha provocato l’alluvione e le ennesime morti evitabili non mi pronuncio. Questo blog è pieno di articoli sull’Italia che affoga ogni autunno.
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