Non riesco ancora a capire come la notte del terremoto il mio pensiero sia andato quasi subito a Santo Stefano di Sessanio, un meraviglioso e perfettamente conservato borgo medievale, tra i più belli d'Italia. Nel mio post precedente c'è fotografata la mia moto nella piazzetta in una fredda mattina di gennaio, allora praticamente deserta; e c'è una foto panoramica (si intravede la torre medicea) scattata dai primi versanti che salgono verso Fonte Vedica e Campo Imperatore con una tortuosissima strada di montagna.
Ebbene i miei timori sono stati tristemente confermati. La torre medicea è crollata giù, un amaramente ricco reportage fotografico ne rende testimonianza dolorosa.
E quel pensiero nelle ore e nei giorni successivi si andava acuendo: quel minuscolo borgo rappresentava soltanto uno tra i tanti dei minuscoli borghi che costellavano i costoni rocciosi, i contrafforti di quelle montagne oltre ai tristemente noti Onna, Preturo, San Gregorio.
E Santo Stefano di Sessanio con le sue pietre millenarie ferito a rappresentare quanto danno può fare un terremoto non correttamente prevenuto può fare ad un paese ricco come il nostro di arte e di storia come pochissimi nel mondo.
E lì vicino, pochi chilometri di curve sul fianco del massiccio montuoso, verso la Maiella rosa dei tramonti invernali che da lontano domina l'orizzone con i suoi oltre 2800 metri d'altezza, lì da presso c'è Calascio e la sua rocca millenaria: rovine di un castello che ha attratto l'attenzione degli autori di quella bellissima favola d'amore che è stato "Lady Hawke" tanto da volerne ambientare e girare il rifugio del vecchio monaco (ed molti esterni su quelle montagne). La rocca di Calascio è ancora in piedi dopo aver vibrato ancora, almeno quella.
Consola sapere che non ci sono state vittime da quelle parti ed altrettanto consola sapere che se questo borgo meraviglioso è ancora praticamente intatto lo si deve alla lungimiranza dell'imprenditore e dell'azienda che anni fa hanno ristrutturato molte delle antiche case impiegando tecniche ed aggorgimenti quanto più prossimi a quelle antisismiche concedibili in tali frangenti: rispettare cioè le antiche architetture e murature.
E quanto ha scritto Stella di recente farà molto riflettere, purtroppo solo i pochi che lo hanno letto.
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