domenica 2 agosto 2009

Comitato nuova Pompei


Eppure mi basta poi farmi quattro sane risate con Paolantoni, Salemme, Nino Taranto o Totò e mi passa tutto...scurdammece 'o passato, simme 'e Napule paisà...
Recentemente due episodi diversissimi tra loro hanno di nuovo concentrato la mia attenzione su Napoli e la napoletanità in genere: un documentario RAI su Napoli "sotterranea" che mi ha portato a scoprire cose assolutamente sconosciute ed estremamente interessanti ed una, se pur breve, permanenza napoletana per lavoro. In entrambi i casi ciò che più mi ha colpito è stato quanto c'è intorno a quanto di Napoli è indubbiamente unico al mondo: sia che questa unicità sia positiva piuttosto che assolutamente negativa.
Napoli è bellissima, su questo non c'è dubbio. Da me conosciuta abbastanza bene fin da bambino quando ci accompagnavo mio zio che ci andava per motivi di lavoro ha sempre trovato un posto particolare nel mio immaginario. La napoletanità poi è per me da sempre motivo di interesse e piacere: dalla letteratura al teatro, al cinema, non a caso il Totò riportato e più volte citato in questo blog.
Ma ogni volta che vedo certe immagini di Napoli,      che le vivo in prima persona, ogni volta che constato il lassismo, la trascuretezza, il degrado da un minimo ad un massimo con indicatori che rasentano l'inciviltà allora mi sovvengono le parole scherzose di alcuni miei conoscenti, napoletani, emigrati per lavoro, innamoratissimi ed attaccatissimi alla loro città: "abbiamo fondato il comitato Nuova Pompei...stiamo raccogliendo adesioni".
Anche pochi giorni fa, girando per Napoli dopo il lavoro, uscendo dalle meraviglie del Centro Direzionale dove dal 22mo piano degli uffici dove lavoravo si godeva un panorama mozzafiato di Napoli e del golfo tutto.
Passeggiando per le vie del centro a pochi passi vicoli maleodoranti, complice anche la calura estiva e l'afa opprimente. Esterni di edifici ammassati l'uno sull'altro ricoperti di croste ultradecennali di assenza di manutenzione, intonaci cadenti, improbabili pensiline trasformate in balconate ultracondonate. Ingressi in città con Eurostar da 1h15' da Roma (a breve 50 minuti) e paesaggi urbani fatti di murature in blocchetti di tufo lasciati "a giorno", selciati sconnessi, ovunque disordine, improvvisazione, abbandono, squallore. Situazioni tali, dietro l'angolo di ogni strada principale del bel centro storico, da far sì che l'assenza del casco su oltre il 90 percento degli utilizzatori di motocicli sia ormai...folklore! (compreso un attempato sessantenne su un fiammante Vespone sulla tangenziale!!!). Gli edifici (se così vogliamo chiamarli) adiacenti via (Nuova) Marina e oltre, fino alla Galleria della Vittoria, sono fatiscenti a dir poco.
Ricordo ancora uno delle ultime passeggiate a Napoli nel periodo prenatalizio durante il quale l'atmosfera in questa città è unica ed inimitabile: bastava allontanarsi poche decine di metri, magari per sbaglio, dal tracciato quasi obbligato delle vie dei presepi, da via Roma, da Corso Umberto, ai 4 palazzi o dalla scintillante via Toledo per travarsi costretti a difendersi e districarsi da nugoli di motorini incuranti dei pedoni e dove l'indice di pericolo crescente lo si fiutava a naso. E sì che ho girato più tranquillo in una New York notturna e semideserta!
Questa non è Napoli e questi non sono i napoletani veri si griderà a più voci! D'accordo anche perché di napoletani ne conosco tanti, a cominciare dal mio fidatissimo barbiere! Ma allora, chi sono gli abitanti di Napoli, che per la maggioranza creano queste situazioni? Se i protagonisti della soap "Un posto al sole" sono napoletani nella fiction e non, allora quelli che ogni volta che vado a Napoli vedo io, chi sono?
Lassismo, incuria, inciviltà, e 'bbasta che c'è 'sto sole...'bbasta che c'è 'stu mare...e che due palle! E soldi a palate continuano a piovere su quella città inghiottiti, spariti nel meandri sotterranei che da secoli mettono a rischio la stabilità stessa della superficie. Perché sempre e comunque regna imperterrito il chemm'e fotte della cartaccia gettata in terra (esempio minimale e paradossale) perché tanto qualcun altro raccoglie?
Comitato Nuova Pompei. Forse non c'è neanche bisogno di formarlo. Forse basta soltanto attendere e rendersi conto che quanto ha fatto il Vesuvio allora potrebbe rifarlo. Nessuna vittima per carità. Ma un nuovo substrato dal quale ripartire da zero.
Fortunatamente questo blog è pochissimo letto altrimenti sai che putiferio potrei scatenare. 

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