domenica 15 maggio 2011

Crazy Fly! C'era una volta, e c'è ancora, un paracadutista



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E' proprio vero che ci sono ricordi e le emozioni a questi associate che restano indelebili nella nostra memoria.

E tra i tanti della mia vita quelli vissuti "da paracadutista", quelli legati ad ogni singolo lancio, sono rimasti intatti nella mia.

Era tanto che ci pensavo su, quasi un anno di rinvii per vari motivi e così, come spesso mi accade, in quattro e quattr'otto meno di dieci giorni fa ho prenotato un lancio in tandem presso la nota ed affidabile scuola di paracadutismo sportivo "Crazy Fly" di Nettuno (Roma).

E ieri, 14 maggio 2011, ho saltato da 4000 metri sul livello del mare, con la serena incoscienza di cui sa che sarà facile e meraviglioso al tempo stesso provando una delle emozioni più forti della mia vita, misurata con una scala i cui valori comunque sono inesprimibili o quanto meno difficilmente comprensibili da chi non li ha provati: come quelli anche per la nascita di un figlio, la perdita di una persona cara, un amore...

E proprio come allora ventenne, paracadutista militare, rispondevo "occorre farlo per saperlo" a chi mi chiedeva cosa si provasse lanciandosi da un aereo (od un elicottero) appesi ad un ombrello di seta, fosse anche per i soli 400 metri di salto del tipico lancio militare oggi non riuscirei a descrivere le emozioni provate ieri.

Dall'arrivo al campo, il briefing con l'istruttore, la vestizione, il volo in un rumorosissimo aereo che ha portato su oltre me altri 4 paracadutisti in un tripudio di coloratissime vele (è il nome in gergo che viene dato al paracadute) e, che lo dico a fare, la caduta libera.

Giù a 200 km/h per quasi 50 secondi a coprire circa 2500 m di picchiata col vento la cui pressione ti deforma i lineamenti appeso come un sacco all'imbracatura dell'istrutture e stabilizzati anche dall'aerofreno necessario quando si scende in tandem.

E quando si apre il paracadute ritrovare, intatta, quella stessa emozione nel riscoprire il ricordo di allora: che nonostante si sia così vicini al terreno, in quell'aria l'unico rumore che senti è il frusciare del vento sulla seta e sulle funicelle...il resto è silenzio.



Volo umano. Adrenalina pura.
Colgo l'occasione per segnalare la cortesia,
la professionalità e non ultima
la simpatia di tutto il personale della
"Crazy Fly"













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