sabato 3 ottobre 2009

Che noia che barba che noia




E mentre l'Aquila ancora trema come normalmente da miliardi di anni fa la crosta terrestre il messinese affoga sotto acqua e fango. Piogge eccezionali, una bomba d'acqua adesso dicono, quasi fosse il gavettone fatto coi palloncini. Eccezionale sì, forse (qualcuno si è accorto che il clima nostrano si è tropicalizzato?), ma mai eccezionale come l'imbecillità di chi per decenni, per secoli, ha ignorato, ha occultato, ha eluso, ha abusato e poi ha condonato, ha cementificato, se n'è strafottuto insomma...
Messina oggi, Sarno allora, Genova spesso e volentieri, la Calabria, l'Umbria, la Valtellina...praticamente il 90 percento del territorio è a rischio. Noi (ex geologi et simili) lo sappiamo da sempre.
Giusto l'altra sera, buffa coincidenza, Rai Storia trasmetteva un vecchio servizio del TG all'indomani del terremoto di Ancona (1972) che giusto pochi giorni fa ha scrocchiato ancora (4.6 Richter): che ve lo dico a fare? In quel servizio la fotocopia delle stesse parole, degli stessi atteggiamenti contriti, delle ovvie  medesime lapalissiane considerazioni farcite da un'ipocrisia nausante.
Panta rei...mica tanto in certi casi, anzi per niente direi, e c'è scappata pure la rima! Che "tutto passi" sotto le inesorabili azioni geologiche endogena ed esogena non c'è dubbio ma a quanto pare nulla passa scontrandosi contro l'inarrestabile deficienza (intesa come lacuna intellettiva ovviamente) e l'ignavia tutta nostrana. Manco fossero generali d'altri tempi che non s'arrendevano mai: neanche di fronte all'evidenza.
Ma è mai possibile che l'USGS (US Geological Service) ne debba sapere più di noi sullo stato disastrato del nostro martoriato territorio? E' vero che l'Italia è particolarmente sfigata da questo punto di vista (contrappasso al fatto che è definita il paradiso dei geologi per via del fatto che c'è rappresentato di tutto!) ma è mai possibile che nessuno oltre pochissimi belati (definirle voci è eccessivo) fuori del coro si metta ad urlare e sbattere scarpe alla Cruscev?!?(*)
Che noia che barba che noia lagna scalciando la Mondaini a conclusione di ogni episodio di "Casa Vianello". E così mi sento io.
Stanco, annoiato, amareggiato, deluso...quasi contento che l'Italia frani. E non mi si venga a dire che questo non è il momento delle polemiche, che ora serve solidarietà, comprensione, lacrimuccia e patimento per le povere genti colpite dal disastro. Mi sono rotto le palle. I morti sono morti. Siamo noi vivi che restiamo che rischiano di morire ancora per questo stato d'inerzia assoluto. E nessuno di voi si senta immune perché potrebbe franare il costone della strada che percorrerete solo perché un imbecille ha ignorato cosa vuol dire rispettare un territorio.
Già, rispetto del territorio. Ma se la stragrande maggioranza non rispetta neanche i regolamenti di condominio!!!
Come dite? E la storia del ponte sullo stretto? lassamo perde va'
(*) metafora ovviamente, visto che pare che sia una leggenda metropolitana
PS) amarissima consolazione: all'inizio di settembre ho conosciuto un altro geologo, stessa mia età, quasi stesso anno di laurea, un'altra bella laurea cum chiodo conseguita a Napoli (la cui facoltà è culla di una delle migliori scuole di vulcanologia del mondo)...che fa il mio stesso lavoro!!! Ihihihihi...

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