martedì 20 settembre 2011

Breve storia economica incazzata d'Italia


Sono anni difficili dicevano i nonni. Eppure da quando posso ricordare non è la prima volta in cui viene portata all'attenzione dei tartassati il periodo contingente, la necessità di sacrificio, l'aggiunta del famoso ulteriore buco alla cinta: sempre ovviamente come necessità da lasciare alla moltitudine indistinta e passiva a vantaggio della minoranza, che tanto piccola comunque non è, dei membri di caste, castine, logge e loggette...non parliamo dei vantaggi degli evasori: quelli non essendo identificati dobbiamo matematicamente far finta che non esistano.

Si fa un bel dire, e concordo, quando si afferma che se TUTTI pagassero le tasse TUTTI potrebbero pagare la metà delle tasse che attualmente pagano i TUTTI-EVASORI. Prima occorre trovarli, o meglio occorre trovare la volontà di trovarli e farsi restituire, propongo con le cattive, il maltolto. Ma scimmiottando la pubblicità del noto caffè italiano non si ha la minima idea di quanti siano questi tutti che se non son troppi perché no?

A parte la rabbia ed il rancore personale dato dal fatto che sono giunto ad un'età alla quale dovrei (da quel dì) cominciare a godermi i frutti di decenni di lavoro e non più preoccuparmi di futuri oscurati da minacciose nubi che si chiamano crisi economica mondiale, pensione contributiva, mantenimento dei figli fino ai 30 anni...Crescita zero? Magari. Se ciò significasse avere domani quel che si ha oggi (domani-oggi=0) ci metterei la firma! Tutto sommato appartengo ad una elite piuttosto benestante. Arrivo a fine mese quasi in pareggio e riesco a metter da parte anche qualcosina, poca roba s'intende, grasso che cola un 5% del bilancio annuale, all'anno ovviamente. C’ho pure la moto, che vuoi di più?

Ma se penso che appena 25 anni fa guadagnando (lo porto in Euro che fa più impressione!) 750 € in due io e mia moglie, pagando condominio e spese varie della casa della anziana zia dove abbiamo vissuto un paio d'anni, circa 100 €, una cambiale della macchina di ben 125 €, spese di vitto, cinemino e vacanzina (e una bimba di pochi mesi verso la fine) siamo riusciti in meno di tre anni a mettere da parte i soldi per l'acconto di un appartamentino-ino-ino che all'epoca valeva 25.000 € e poi via di mutuo decennale. E c'è di più. Con i limitati aumenti di mia moglie statale gli anni successivi, i miei di insegnante di scuola privata e qualche extra dalle mie attività esterne (regolarmente sempre fatturate...e non solo perché non potevo altrimenti non essendo un idraulico!) avevamo messo da parte in BTP all’11% (l’inflazione era al 13%!) tanto quanto ci consentiva di pagare il mutuo a tasso fisso (11% anch’esso) praticamente in pareggio tant’è che appena 5 anni dopo in previsione di vendere la prima casa sgravata da mutuo (e quindi economicamente più vantaggiosa per venditore e compratore) avevamo completamente estinto il mutuo!

Tutto questo è impensabile oggi salvo avere le spalle ben coperte dalla famiglia. C’è poi chi ce l’ha ottimamente coperte dalla…famigghia.

Ebbene gli economisti individuano per l’Italia alcuni periodi abbastanza definibili e quelli che possono riguardarmi vanno dagli anni ’70 alla fine dei ’90, quando la new economy, la e-economy hanno iniziato davvero a fare guai con la logica del profitto ad ogni costo senza accortezze di consolidamento, senza investimenti mirati e soprattutto, per quel che riguarda il debito pubblico italiano, creando un meccanismo suicida.

A partire dagli anni ’70, che sono stati disastrosi (crisi petrolifera, austerity, inflazione galoppante, politiche salariali tali da comportare una vera e propria rivoluzione proletaria con tensioni sociali molto gravi, esasperate da uno stato di tensione nazionale molto grave causato dal fenomeno del terrorismo) le cosiddette manovre economiche dei ministri e dei governi che si sono succeduti sono sempre state tali da peggiorare il famoso disavanzo, da aumentare il debito pubblico; ogni volta addossando le responsabilità ai governi precedenti (anche nel caso di successioni monocolore democristiane!!!) con inflazione in aumento e produttività che peggiorava di anno in anno. Ma il cielo è sempre più blu cantava comunque il compianto Rino Gaetano!

Negli anni ’80, quelli degli yuppies (film dei Vanzina compreso con i soliti demenziali Calà, Greggio, De Sica, Boldi), i vari governi, ora più sinistri di prima con pentapartiti che mettevano assieme accozzaglie d’ogni colore pur di tener fuori la sinistra e sotto la minaccia di ingerenze d’oltre oceano (vedi i collegamenti di pochi anni prima, 1978, e mai provati Kissinger->DC->BR->Moro deve morire) hanno continuato a sperperare, a spendere e spandere, a dilapidare patrimoni pubblici con fondi bianchi, neri e grigi: incassando affitti ridicoli ed irrisori da proprietà statali per connivenza e malaffare, intrallazzando ad ogni livello con massonerie e delinquenze armate di mitra o di carta bollata. E per salvarsi le dorate inamovibili terga continuando ad emettere titoli di stato per farsi prestare soldi dai cittadini in cambio di interessi interessanti e “sicuri” (si tratta di titoli di stato, ohibò, mica pizza e fichi…Argentina docet) che potevano esser pagati ovviamente solo emettendo altri titoli di stato, ovvero facendosi prestare altri soldi. Insomma: con questo giochino che chiamerei multilevel market decine di truffatori hanno sempre fregato parecchie migliaia di persone ma qui non si tratta di vendere porta a porta prodotti cosmetici o pentolame, ma di miliardi di Euro, oggi come allora.

Verso la fine di questo decennio ed all’inizio degli anni ’90 prendiamo un’altra legnata sulla lira con speculazioni micidiali e finte manovre: tese non s’è mai capito bene se a fregare l’ENI che aveva appena comprato dollari o metterlo nel posto a chissà chi (1992: ricordo bene, a settembre ero a New York e il dollaro era a 1.000 lire, roba da matti, pochissimo, dai a fare spese ma neanche una settimana dopo era a 1.300, altro che lo spread coi “deutsche bund” di oggi!) ma contemporaneamente si inizia a consolidare l’avvicinamento economico definitivo alla tanto agognata Europa, concetto ed accordo nato proprio a Roma, nel lontanissimo 1950! E si parla di ECU a prezzo fisso, non quello dei mutui in ECU che ha rovinato migliaia di famiglie italiane! Ah già: dimenticavo. Arrivano i primi migranti, i primi vu’ cumpra’…segno del notissimo (ma non ai governi) squilibrio nord-sud, altro che cazzatelle delle crisi est-ovest. E che te lo dico a fare? Nasce la lega: tutti ex comunisti ed ex socialisti populisti, e qualche ex DC giusto perché Mastella era troppo meridionale.

Dalla metà degli anni ’90 in poi lo ammetto: non c’ho capito più niente a parte la logica del profitto ad ogni costo già citata, la globalizzazione, i cinesi, gli americani, il crollo del muro. La costante? Crisi continua ma a quanto pare poco apparente (luogo comune/verità -> i ristoranti però sono sempre pieni pure di martedì…perché a noi italiani si sa, levateci tutto ma non la spaghettata o la pizza in compagnia!). E stendiamo un velo pietoso sul passaggio a quest’Euro voluto dai tedeschi, prezzato dai tedeschi e usato a piene mani per speculare e arricchire i soliti pochi con incontrollate manovre di aumento indiscriminato dei prezzi. E mal comune mezzo gaudio meno male che c'è l'Euro perché senza questa moneta unica altro che crisi islandese, portoghese o grega: sarebbe stata Argentina.

In tutto questo dove sta il motivo conduttore? Presto detto. Altro che “crisi mondiale”.

Da allora abbiamo i politici che guadagnano in un mese quello che un impiegato guadagna in un anno, che non si pagano i viaggi (19 milioni di € spesi nel 2010) e viaggiano gratis pure quando non è per servizio e coi punti millemiglia ci vanno pure in vacanza, gratis, all’estero e tanto altro ancora. Da allora abbiamo la casta. Da allora abbiamo le logge. Da allora abbiamo decine, centinaia di enti e derivati assolutamente inutili che chiuderli adesso è troppo tardi. Da allora abbiamo gli evasori, totali, gli elusori e la assoluta mancanza di volontà di beccarli. Da allora abbiamo qualcuno che dice “E che cazzo! Guarda quanti yacht ci sono nei porti e porticcioli salvo scoprire che sono tutti intestati a prestanome e società di comodo.”. Da allora ci sono tante, troppe macchine di altissima cilindrata (oggi tanti SUV) che ti viene voglia guardando chi la guida e magari sapendo chi è di leggere la sua dichiarazione dei redditi. Da allora i commercianti sono al 90% evasori fiscali conclamati, come gli idraulici e i falegnami (e i dentisti, i medici, gli avvocati, i periti delle assicurazioni ecc ecc ecc e l’80% dei possessori di partita IVA). Da allora ogni qual volta si è tentato di tappare il buco lo hanno fatto aprendo il nostro, e senza neanche chiedere permesso. Da allora lo stronzo di turno apre bocca e parla di redditometri, tassometri, cazzinculometri e minchiate del genere. Da allora i sindacati strillano e protestano ma poi sono gli enti economici che hanno bilanci ultramilionari (sempre in €) e si adattano ai cambiamenti d’umore facendo finta di litigare tra loro e pur di non perder banco, anche loro, accettano accordi di categoria impensabili. Da allora ascolto e leggo sempre le stesse posizioni, gli stessi commenti, le stesse proposte improponenti ed improponibili degne del miglior (peggior?) giornalismo sportivo (è un ossimoro per me definire “giornalismo” quello che si occupa di sport…ma oggidì cos’è mai il giornalismo).

Ma il cielo e sempre più blu.
E io mi sono rotto, tutto il fracassabile. Ed ho voglia di fracassare io.

Articolo pubblicato su Mentecritica

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