mercoledì 29 agosto 2012

La voce del tabaccaio

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Questo tipo di voce? Imbavagliamoli!

Stamattina ero da un cliente che per motivi che non sto a spiegare ha a che fare con la categoria dei tabaccai. Mentre attendevo in sala d’attesa tra le tante riviste mi ha subito colpito “La voce del Tabaccaio” in edicola fino dal 1903!!!

E sulla copertina oltre ai messaggi sul ruolo essenziale delle tabaccherie come centro servizi, il successone del pagamento IMU ai loro sportelli ho trovato una cosa vergognosa a dir poco (e comunque sui pagamenti peccato che quasi nessuno di loro accetti il bancomat e si dovrebbe girare con centinaia di € al seguito per pagare oltre l’IMU ad esempio le bollette di molte utenze domestiche).

Sulla copertina si rimandava alla rubrica in ultima pagina “Fumo e…non solo” ed incuriosito sono andato a leggere.

Non lasciatevi ingannare dalla foto quasi ad indicare una sorta di crisi da obiettore di coscienza da parte della categoria…

Due trafiletti ma dai contenuti oltraggiosi per il buon senso e…per la salute. Vediamoli.

«ARSENICO, ESCREMENTI E PIOMBO NELLE SIGARETTE DI CONTRABBANDO» - titola il primo e riporta i risultati di un’indagine condotta in Gran Bretagna. Ora non so i contrabbandieri inglesi (a bordo di scafi che traversano La Manica contrabbandando dalla Francia?) ma da ragazzo ho conosciuto parecchi contrabbandieri con i loro entrobordo da 400 HP tutti dipinti di blu notte, parabrezza compreso: frequentavo in vacanza un piccolo paesino di mare in Puglia ad un tiro di schioppo dall’Albania. Che ci siano sigarette contraffatte nel contenuto è fuori dubbio ma è un fenomeno limitatissimo e poco conveniente agli stessi contrabbandieri dacché il fumatore sa benissimo la differenza che passa tra l’avvelenarsi inconsciamente con una sigaretta buona e consciamente con una adulterata. Le sigarette di contrabbando esistono per eludere il dazio imposto dai Monopoli di Stato, enti anacronistici che ancora prosperano in Italia a danno e scapito della pelle dei loro cittadini ed in evidente conflitto di interesse col Ministero della Salute! E se mia zia e non solo ai tempi sfoggiava pacchetti delle famose Marlboro morbide con la fascetta blu U.S.A. era solo…per risparmiare parecchi soldi mantenendo lo stesso livello di avvelenamento! Io stesso, allora fumatore, potendo risparmiare non esitavo ad acquistarle direttamente alla fonte.

Il messaggio mica tanto subliminale del primo articolo è quindi: coniando una sorta di ossimoro lo stato ci dice che con la scusa di tutelare la nostra non si devono comprare sigarette di contrabbando perché fanno malissimo!…Su quelle che vi (mi escludo a questo punto) vendono ci sono gli avvisi…Vergogna!

«L’ADDIO ALLE ‘BIONDE’ NUOCE ALLA LINEA: 5 o 10 KG IN PIU’» – questo il titolo del secondo trafiletto a destra. Ancora più vergognoso! Il succo del messaggio è che smettere di fumare fa male perché fa ingrassare. E’ come se lo dicesse e la frase d’esordio “c’è chi l’ha pagata davvero cara con 10 kg d’aumento…” la dice lunga. Io stesso quando ho smesso sono aumentato di circa 5 kg (*) ma è sufficiente una corretta autoregolazione, magari un po’ di dieta e di movimento per riperdere questi kg in più. E poi che diavolo! Meglio un po’ di ciccia che fumare! Insomma non occorre molta fantasia per recepire l’intento criminoso del messaggio. Un fumatore intenzionato a smettere (lo sono tutti!) e che già ha in testa tremila ansie spesso ingiustificate di cosa succederà, ce la farò? con un messaggio del genere rinuncia ancora o quanto meno rinvia. Con salvaguardia ancora una volta dell’erario! Tripla vergona!!!

PS) in un’altra occasione ho avuto modo di scrivere che ogni anno ci fracassano gli attributi con quattro sfigati morti d’overdose e se ne fregano altamente delle decine di migliaia di decessi che ogni anno fa il tabagismo.

(*) Spiegazione scientifica che fornisco io, visto che “i tabaccai” non lo sanno o non vogliono farlo sapere. Il metabolismo del fumatore ha un ritmo mediamente più alto rispetto a quello di chi non fuma e ciò perché l’organismo cerca di liberarsi in autonomia del veleno che viene immesso. Smettendo di fumare il ritmo metabolico cala notevolmente e continuando per ovvi motivi ad alimentarsi nello stesso modo si ingrassa. Se a questo aggiungiamo che l’astinenza da nicotina nel periodo iniziale di circa 2-3 settimane provoca una sensazione di fame è facile mangiare anche un po’ di più subito dopo aver smesso. Dopo 2-3 settimane non c’è più traccia di nicotina nel sangue e restano le costrizioni psicologiche.

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