venerdì 31 agosto 2012

Poi coi secchi di vernice…

…coloriamo tutti i muri, case, vicoli e palazzi, perché lei ama i colori… cantava Riccardo Cocciante in “Margherita” tanto tempo fa.

Di ritorno da un viaggio che mi ha portato a Budapest, Cracovia, Varsavia, Praga e Bratislava ho potuto osservare quanto il mio amico Jestercap ci raccontava di persona tanto tempo fa a proposito dell’iniziativa cromatica albanese…

Ebbene in tutte le città visitate ed anche in quelle minori incontrate sulla strada spostandosi ad esempio da Budapest a Cracovia, e poi verso Varsavia, o sulla statale baltica verso Praga ho potuto osservare come l’idea di abbellire con colori i grigi e tristi palazzoni della tipica edilizia sovietica delle periferie o comunque delle zone proletarie ed operaie di quelle città siano stati rinnovati esteticamente con interventi dai toni forti…soprattutto quelli pastello! :-)

E così marcapiano, intere facciate, geometrie lineari e piane ravvivate o reinventate in uno sfolgorare di verdi, rossi, gialli ed arancioni! Magari non ai livelli esagerati di Tirana ma comunque efficaci nell’aver cercato ed ottenuto il risultato cercato.

Dopo tutto meglio questo che l’anonimo grigio in anonime squallide facciate e soprattutto molto più economico che radere al suolo e rifare: anche perché di interi quartieri rasi al suolo in nome del nuovo ordine sovietico, dei tentativi di fare città giardino modello (Cracovia o Varsavia ad esempio) credo ne abbiano avuto abbastanza.

Un esempio? La foto qui mostra parte del viale e del Novi Most (ponte nuovo) costruito alla fine degli anni ‘60 a Bratislava per collegare le due parti della città e che portava verso il “quartiere modello”. Per fare il viale ed il ponte non esitarono a radere al suolo l’antico ghetto, sinagoga compresa(*) e dalla foto potete vedere sulla sinistra quel che resta delle vecchie case abbandonate a loro stesse.

E se si colorassero Corviale? Torrevecchia? Tor Bella Monaca? …

P1120108

Va detto che il ponte comunque (lo potete vedere nelle altre foto) presenta una soluzione ingegneristicamente ed architettonicamente molto bella, con i tiranti asimmetrici e la costruzione a forma di UFO che la sovrasta.

(*) da capire come mai invece l’adiacente chiesa –se ne vede il campanile- non fu toccata…

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