La Zètema è una società al 100% del Comune di Roma e si occupa della gestione della cultura capitolina, dai musei all’accoglienza turistica, dall’organizzazione e gestione di eventi e spettacoli alla manutenzione e conservazione del patrimonio storico, artistico e culturale.
A quanto pare ed a memoria storica recente sembra proprio che questi signori siano bravissimi nello scatenare le proteste dei candidati ai loro concorsi e quanto sta accadendo oggi è un deja vu.
Recentemente Zètema ha infatti bandito un concorso per 18 posti al quale si sono presentati in circa 6000, incassando complessivamente circa 60.000 € visto che per partecipare ogni candidato ha versato nelle casse della Zètema un contributo di segreteria di 10,33 € (ometto le spese di trasferta che parecchi candidati avranno certamente sostenuto). Il concorso copre richieste per più profili lavorativi, di vario taglio, per ambiti professionali e retribuzioni che mediamente sono tutte abbondantemente al di sotto dei 1000 € netti al mese ma la sostanza del metodo selettivo è più o meno la stessa per tutti.
Il bando di concorso sciorina le solite informazioni relative ai prerequisiti ed elenca quanto necessario per presentarsi alle prove di preselezione (test di cultura generale a risposta multipla) se non che, anche nell’ipotesi che passassero la preselezione data dai quiz, migliaia di giovani canditati, scoprono improvvisamente che in pratica, a meno che non si abbiano già esperienze lavorative pregresse in settori analoghi che danno punteggio addizionale, è perfettamente inutile presentarsi alle prove successive visto che comunque non si sarebbe chiamati ulteriormente…
Improvvisamente?
Eppure il bando, recita apertamente, in un paio di punti:
Com’è stato possibile che in migliaia che adesso protestano per ora vivamente ma non apertamente, non si siano accorti del capestro? E soprattutto, com’è stato possibile che non abbiano protestato immediatamente dall’inizio nei confronti di questo bando che, non dichiaratamente s’intende, ma abbastanza intuitivamente tende a favorire non tanto i candidati con pregresse esperienze lavorative in settori analoghi (e fin qui passi…) quanto soprattutto coloro i quali abbiano già lavorato, ancorché precariamente e saltuariamente con Zètema?
Ci sono un paio di punti del bando che sono a dir poco oscuri se non al limite della legalità.
Insomma tutti i punti acquisiti per ognuna delle risposte delle 50 del quiz preselettivo non valgono. Servono solo a stilare una graduatoria per far passare un certo numero di candidati dei vari profili.
Come? Se si hanno i requisiti suddetti si possono saltare direttamente i quiz? E sulla base di quale normativa se non questa dell’accordo sindacale aziendale? Ovvero una scrittura privata priva di fondamento alcuno visto che si tratta di un concorso pubblico?
E torniamo allora a quel minimo di 24 punti che si devono avere, passati ovviamente i quiz che sono solo uno sbarramento privo di punteggio per chi passa. Come si valutano? Facciamo un esempio estratto dal bando.
5 o 10 punti di titoli di studio a seconda che si abbia laurea triennale o magistrale in ambiti specifici; 4 per ogni altra laurea e/o master in ambito consono al ruolo di Zètema ed infine 2 altri master in ambiti non specifici.
Insomma al massimo un genio con 16 punti (che come minimo con laurea e due master dovrebbe aspirare a ben altri incarichi) è fregato comunque! A meno che non abbia lavorato in profili analoghi, per la pubblica amministrazione in genere, o meglio ancora per Zétema stessa. In questi casi 0,5 punti per ogni mese anche non consecutivi. Ed ecco spiegato come si potrebbe arrivare ai 24 punti minimo per accedere alle selezioni vere e proprie…ricordando che ci sono pure gli esonerati per diritto…sindacale!!!
Insomma protestando, a ragione direi, si chiedono cosa fanno a fare i quiz visto che tanto questi famigerati 24 punti non li hanno?
Ma quali sono queste eventuali prove successive al quiz a cui si potrebbe accedere con i mitici 24 punti minimo? Ebbene, una prova d’esame orale ed un ulteriore colloquio attitudinale
Solo una prova orale? Niente scritti appellabili? Ma non era scripta manent?…E poi il colloquio sul problem solving…aunagana! Le prove orali in genere non lasciano tracce!
Insomma, come diceva Totò qui lo dico e qui lo nego, ma la Zètema, poteva evitare tutto questo casino e farsi direttamente delle selezioni private ad personam, magari con l’ausilio di parentopoli? A già, è illegale dicono.
E allora cosa fanno? Ipotizzo s’intende, opinioni personale ed aleatorie sia chiaro. Indicono un concorso pubblico per mascherare in realtà un concorso interno. Certo qualche genio pluridecorato con i 24 punti da fuori ci sarà pure ma sarà una parte ridottissima, forse 2 o 3 soltanto di quei maledettissimi 18 posti!
Certo i concorrenti, a mò di allucinazione di massa (miraggio del posto di lavoro?), non hanno letto quel capestro. Perché se così fosse si sarebbero dovuti incazzare prima e di brutto.
Oppure hanno tutti ignorato la cosa confidando nella deviazione personale dal regolamento, ancora un’altra manifestazione bruttissima dell’individualismo generale e generazionale?
Spero riescano sinceramente ad organizzarsi (visto che i giovani riescono perfettamente se vogliono, vedi i flash mob) ed andare a fare parecchio casino!
E’ vergognoso comunque.
E comunque l’onda lunga dell'indignazione sale e monta!
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