martedì 25 dicembre 2012

Costituzionale

Ho visto ed ascoltato, devo dire con piacere, l’esegesi dei principi fondamentali della “Costituzione della Repubblica Italiana” che il grande Roberto Benigni ha tenuto il 17 scorso su Rai Uno.

A parte la libertà di pensiero e di opinione che mi consente qui ed ora, pur riconoscendo che non è affatto poco, per il resto non vedo nessuno di quei primi articoli che in circa 70 anni abbia poi avuto applicazione e seguito pratici se non in linea di principio.

Più lo ascoltavo tenendo sotto mano gli articoli stessi più mi rendevo conto di quanto quei 18 mesi di immane lavoro che quei 50 padri costituenti fecero per lasciarci in eredità quel documento non ha dato i frutti sperati soprattutto se comparati a quest’ultimo ventennio.

Hai voglia a ricordarci che se non ci occupiamo di politica questa comunque si occuperà di noi (J.F Kennedy) o che l’interesse per la politica o quanto meno per gli uomini politici che scegliamo a rappresentarci è l’essenza stessa del nostro essere cittadini parte integrata e motore della società; ma non basta più a darmi la spinta e le motivazioni giuste per continuare a crederlo.

Andare a testa alta, essere orgoglioso di appartenere ad un popolo che ha avuto uomini politici di quel calibro e che hanno scritto quelle parole tra i primi al mondo ci ricorda Benigni: ma anche questo è purtroppo rimasto soltanto una linea di principio appunto.

Non starò a riportarne gli articoli che ognuno di voi ricorderà dalla poche e scarne lezioni di Educazione Civica (per chi l’ha avuta tra le materie) o che potrà ripercorrere dal collegamento che ho qui stesso messo.

Ma quanto leggo all’articolo 1 ed al suo collegato articolo 4 ripenso alle condizioni che per decenni hanno afflitto determinate regioni del nostro paese, alla drammatica situazione dei giovani oggi e penso per confronto a quanto un piccolo ma efficiente paese come l’Olanda fa nei confronti di tutti coloro i quali pur volendolo non riescono a lavorare o nei confronti dei giovani.

L’articolo 3 mi porta immediatamente a pensare a tutti quei cittadini che per decenni sono stati diversi di fronte alla legge attraversando non solo impuniti ma addirittura neanche indagati il limite imposto non già dalla legislazione ma addirittura dalla costituzione.

Gli articoli 8 e 9 bellissimi nella forma e nei principi sono tuttora inattuati nella pratica tanto che le confessioni religiose, a cominciare dalla cattolica continuamente interferiscono nella laicità e nell’indipendenza dello stato e la libertà di espressione del proprio credo è affogata nella attuazione pratica della religione cattolica come religione di stato già appartenuta allo statuto albertino.

L’articolo 9? La tutela del paesaggio come creazione di Parchi Nazionali apprezzabilissima ma inutile se non accompagnata dalla formazione ambientale che ogni singolo cittadino dovrebbe avere. La promulgazione della ricerca seguita nella pratica da milioni di deroghe che in definitiva hanno negato i necessari fondi a scuole ed università fino allo svilimento totale della fuga delle menti migliori all’estero?

Il ripudio della guerra come mezzo generale ma anche di risoluzione delle controversie internazionali in contrasto con la partecipazione a quando da decenni chiamano peace keeping al seguito dello “sceriffo” USA: una negazione dell’articolo 11. E sulla stessa lunghezza d’onda la proposta di tagliare 100 milioni di euro l’anno di spese per la difesa con le recenti manovre di spending review. Provvedimento bocciato all’ultimo minuto.

E persino il commovente quasi infantile articolo 12 che mette per iscritto quanto anche i bambini sanno: la bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

Quante volte in questi ultimi decenni questa cosa è stata dimenticata, denigrata e vilipesa senza che nessuno abbia osato prendere provvedimenti? Quante volte abbiamo visto persone che sono state elette da cittadini a loro rappresentanti politici, politici che hanno ricoperto il ruolo di ministri della repubblica e quindi ministri di tutti gli italiani rinnegare quel tricolore?

E approfondendo le altre sezioni c’è spunto per altre riflessioni negative. Troppe.

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