domenica 17 marzo 2013

Presidenze

Qualche settimana fa ho già avuto modo di scrivere che gli eventi si susseguono con una tale rapidità che una lettera in corso di scrittura può risultare superata prima di essere inviata, una notizia inutilmente diffusa e soprattutto un commento, un’asserzione, un’ipotesi sconfessati e rinnegati anche dai loro stessi autori in palese contraddizione.

Ma solo condividendo appieno l’idea che solo gli stupidi non cambiano mai parere mi sto facendo l'idea che la genialità di Grillo stia sfuggendo di mano a lui stesso dopo che si è ritrovato con più voti di ogni altro singolo partito. La negazione di ogni forma di partito non può portare da nessuna parte perché è la negazione della democrazia: i partiti nascono dai movimenti di masse di persone che eleggono i leader e una struttura che possa coordinare le idee e le istanze della gente. Non il contrario. Berlusconi ha voluto fare un partito partendo dalla sua persona (salendo poi su un predellino) e quando non ci sarà più come politico, il suo partito probabilmente cesserà di esistere frantumandosi in una miriade di correnti, cosa che abbiamo già visto come stesse per accadere qualche mese fa.

Per fortuna che nel Movimento 5 Stelle non tutti la pensano come il leader Grillo: siamo qui ad aspettare, ma la cosa la deve - o la devono - risolvere alla svelta, perché il paese non ha margini di rischio accettabili. A giudicare dalle oneste e volenterose persone che sono arrivate in Parlamento, sicuramente cariche di entusiasmo le premesse sono eccezionali ma è come pretendere di affidare una nave ad un equipaggio che non ha mai visto il mare.

Certo è difficile ma non impossibile. Ma sappiamo che che la stragrande maggioranza della classe dirigente che ha frequentato finora i banchi di Montecitorio o Palazzo Madama non lo ha certamente fatto per motivi politici, per il bene del paese come dicono i retori. Anzi sappiamo bene che lo hanno fatto per interesse personale spesso camuffato da meschino interesse per il partito e pronti a cambiar bandiera. Quanti Di Gregorio? Quanti Scilipoti non verranno mai beccati?

Allora meglio un grillino inesperto ma onesto!

Mille volte meglio rispetto a chi fa politica da sempre senza rappresentare nulla, a destra di più ma anche a sinistra dove il demerito è stato quello di non rappresentare non tanto per interesse personale o di partito quanto per inerzia ed ignavia rispetto a quanto accadeva loro intorno pur avendo avuto le possibilità di opporsi al declino.

Mi ha quindi fatto piacere sapere che, contrariamente alle premesse della vigilia, alle posizioni del leader, qualche grillino(*) ieri in Senato abbia pensato di testa sua evitando il ritorno alla presidenza di un oscuro e chiacchierato personaggio come Schifani ed eleggendo Pietro Grasso, persona che è riuscita a mandare in contraddizione(**) persino Alfano oggi nell’intervista rilasciata alla Annunziata ed applaudito ieri lungamente anche se ipocritamente dallo stesso Berlusconi (intervista che alla fine è finita in caciara visto che la giornalista c’è andata giù schietta e pesante…).

Quanto a Laura Boldrini non saprei, non la conosco ma le sue passate esperienze come commissario UNHCR non possono che far ben sperare. Nel suo breve discorso non ha citato imprese ed imprenditori l’accusava oggi sempre Alfano. E quindi? Non è il suo ruolo.

La cosa essenziale è che su quegli scranni siedano due persone prive di chiacchiere e fronzoli inutili (ricordate la croce di Vandea della Pivetti?), trasparenti e soprattutto per la prima volta con un retroscena ed un passato che con la politica diretta non ha avuto nulla a che fare: facce nuove insomma. Ed è anche questo un merito che va riconosciuto ai grillini, quello d’aver preteso ed avuto questo cambiamento.

Che poi l'avere già avuto incarichi in amministrazioni comunali o regionali in appoggio a qualche partito costituito che abbia anche funzionato, che ci sia un sindaco del Movimento va bene pure e che però non basta perché il Parlamento è un'altra cosa non è vero! Non è un’altra cosa, è solo una cosa più grande.

Se l’onestà e la correttezza, nel rispetto democratico delle regole e delle istituzioni, sono la dominante allora non c’è differenza ma solo più fatica tra il fare il sindaco di una cittadina e fare il deputato od il senatore. Altrimenti tanto vale fare tutti come Caligola che nominò al senato il suo cavallo!

(*) Dati alla mano 12 voti in più rispetto all’atteso. E siccome il voto è segreto perché asserire che siano stati tutti dall’area M5S? Non potrebbero essere montiani o centristi? E perché no qualche franco tiratore del PdL? Su Mentecritica un bel commento che condivido.

(**) Magistrato encomiabile, persona eccezionale, quand’ero ministro della giustizia erano tutti baci ed abbracci ecc…Ma allora? Tutti questi sbrodolamenti e come presidente del Senato no solo perché politicamente in violazione delle regole? Senti chi parla di regole!

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