domenica 1 agosto 2010

500 ed oltre differenze

500 ed oltre differenze


Stimolato da un bel documentario su Rai Storia (qui i video dei vari servizi), che ripeto ritengo sia uno dei migliori canali nella giungla del digitale terrestre, ho avuto modo di fare riflessioni di varia natura sulla...qualità della vita?
E proprio come direbbero i redattori di Rai Storia correva l'anno 1957 e dopo un avvio un po' lento a causa della pochezza del primissimo modello nel novembre di quell'anno trionfava la Nuova 500 della Fiat, destinata a fare epoca in tutto il mondo, scortata dalla polizia stradale tedesca quando qualche avventuroso turista la spingeva sulle strade d'Europa fino a Capo Nord e addirittura scortata da 4 ammiraglie della produzione automobilistica americana (Cadillac, Chevrolet, Studebaker e Lincoln) alla parate del Columbus day!
I miei erano sposati da pochi mesi e pochi mesi dopo sarei arrivato io. Così anche mio padre, geometra impiegato di un'impresa di costruzioni e mia madre, infermiera presso il poliambulatorio dell'INAM, avrebbero potuto un paio d'anni dopo comprarsi la macchina, forse grazie alla finanziaria SAVA della Fiat che per prima in Europa introdusse il concetto degli acquisti a rate: con una decisiva spinta di un collega di mio padre che dopo averlo visto ancora una volta sulla Lambretta con tutta la famiglia (era già arrivata mia sorella) gli disse: "E comprati 'na 500!!!".

Certo una bella evoluzione per chi veniva situazioni come questa ironizzata nella vignetta di sinistra e molto comuni in quegli anni in Italia così come sono comuni in estremo oriente oggi. E persino il tanto sospirato viaggio di nozze rimandato per motivi economici e per mancanza di mezzi (una passeggiata in Lambretta ai Castelli!) si avverò anni dopo con un fantasmagorico nonché avventuroso viaggio in Svizzera dai parenti emigrati quando l'unico pezzetto di autostrada tra Lodi e Milano vide mio padre lanciare il bolide fino ai mitici 100 all'ora! E gli impervi valichi alpini videro sfrecciare tra le nebbie sui tornanti quei 295x130 cm di macchinina col suo tipico rumore più da moticicletta che da autovettura.
E le 500 in famiglia furono due. Ne arrivò un'altra agli inizi degli anni '70 che mia madre usava per andare al lavoro: una 500 L color caffellatte con i rostri sui paraurti ed il cruscotto spaziale della 850 ma nero anziché beige.
La Nuova 500, a distinguere con l'aggettivo "nuova" dalla Topolino anni '30 costava nel 1957 490.000 lire al suo esordio, soltanto 100.000 lire meno della sorella maggiore, la 600, che nelle intenzioni della dirigenza Fiat avrebbe dovuto rappresentare la volkswagen italiana che invece all'inizio era la vettura tipica dei più benestanti parroci, marescialli e pretori di tanti paesi e cittadine. La 500 fu venduta in quasi 3.000.000 di esemplari tra il 1957 ed il 1972 anno del suo definitivo pensionamento. Il tentativo di riproporla negli anni 90 fu un fiasco, dopo tutto anche la terribile Duna è di quegli anni o poco prima.

490.000 non erano poi così tante se si pensa che pochi mesi dopo scesero addirittura a 465.000 e la Fiat, cosa unica nella storia, restituì ben le 25.000 agli acquirenti della prima serie offrendo anche l'aggiornamento gratuito! Un operaio comune guadagnava circa 50-60.000 lire al mese, un impiegato quale poteva ad esempio essere mio padre o mia madre, si attestava intorno alle 60-80.000 al mese e pur considerando quegli anni, i favolosi anni 60 come qualcuno di definisce, gli anni del boom appunto, era un acquisto alla portata davvero di tutti, compreso quello stesso operaio impiegato al Lingotto che non solo la costruiva quella 500, pezzo per pezzo, ma avrebbe potuto comprarsela e sfoggiarla davanti ad amici, colleghi e conoscenti accorciando distanze e riducendo tempi!


Una bella storia completa la trovate qui.

Non ho né titoli né voglia di entrare nel merito di discorsi relativi a relazioni congiunturali, indici armonizzati dei prezzi al consumo e quant'altro di misterioso sia alla base della situazione attuale che ci vede nell'occhio di un ciclone economico che ha visto crollare il potere d'acquisto di un salario od uno stipendio medio non solo rispetto ai livelli degli anni a cavallo tra i '50 ed i '60 ma addirittura rispetto ad appena un decennio fa, moneta unica o meno che sia!

Ma è altrettanto palese ed evidente che il prezzo della attuale Fiat 500 (eccezionale esempio di stile e design che ha saputo comunque riprendere l'idea della vetturetta di allora) che va dagli 11.000 ai 15.000 € non è assolutamente comparabile né al potere d'acquisto né al costo della vita da sostenersi in quei decenni lontani e così oggi un operaio comune, con paga oraria contrattuale intorno ai 5 € l'ora netti non può assolutamente permettersi la 500 visto che detratte le eventuali spese di rata mensile sostenibile non potrebbe poi comprare i libri ai figli o farsi quindici giorni di vacanza al paesello! E così il nostro operaio opta per vetture usate o decisamente più economiche.

Per non citare il fatto che il cinquino (così era chiamato dagli adolescenti degli anni 70 come me) aveva il tettuccio apribile di serie e la 500 attuale Cabriolet costa quasi 19.000 €, roba che allo stesso prezzo ci si compra una ottima macchina medio grande, Fiat comprese!
E infatti mentre la vecchia 500 era veramente di tutti e per tutti, un bene di consumo realmente SENTITO e non DOVUTO come spesso accade oggi, la attuale vettura della Fiat è diventato uno status symbol di benestanti che la sfoggiano come quel superfluo piuttosto inutile e costoso o di nostalgici (ultra e non) cinquantenni che se la sono comprata memori dei tempi in cui i loro (nostri) genitori la prestavano ai figli al sabato per uscire con gli amici! La 500 era una vettura per tutti, avvocati e medici, operai ed impiegati, quella attuale è una macchina da sfoggio, così come possono esserle altri modelli quali la Mini o la Smart superaccessoriata, le vere macchinette per tutti oggi sono modelli quali la Matiz della Chevrolet o la C1 della Citroen.
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Ecco perchè la prima, unica ed inimitabile...non sarà mai e mai potrà essere minimamente comparabile a questa: Ovviamente motori, allestimenti, tecnologie ed accessori non c'entrano affatto!!!

E per motivi analoghi la Fiat di allora non è la Fiat di oggi e di Marchionne con le sue prese per il culo reiterate: dall'acquisto della fallimentare Chrysler sulla quale nemmeno il governo USA volle investire un solo centesimo alla storia dello stabilimento serbo giustificato con minor costo di produzione ed invece dovuto al fatto che se Serbia sarà per la Fiat sarà un operazione a costo zero interamente finanziata dall'Unione Europea. Ma questa è la solita, pardon, un'altra storia!

Godetevi questo video e, soprattutto i giovani, si chiedano come facevamo ad entrarci in quattro, a volte in cinque o sei...o come si faceva a farci l'amore!

Questa foto è assolutamente autentica. L'arma dei Carabinieri ha davvero avuto delle Fiat 500 tra i modelli del proprio parco autovetture!
E come non citare anche l'indimenticabile variante snob prodotta dalla Autobianchi e passata alla gloria con gli strepitosi film di Fantozzi? La vetturetta, prodotta appunto come variazione raffinata sul tema e destinata al pubblico femminile è stata ridicolizzata appunto dalla saga del mitico ragioniere d'Italia.


I due video di seguito la dicono lunga sulla Bianchina! Di Fantozzi. Esilaranti.

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