mercoledì 18 agosto 2010

Atollo K. Un’altra santificazione

E' morto Kossiga.

(...)

E sì, lo voglio scrivere ancora una volta con il K. Come negli anni '70, anni caldi, caldissimi. Ma anni in cui qualcosa da dire parecchi ce l'avevano, magari con modi e tempi sbagliati, forse con la presunzione dei ventanni, ma si diceva.


Kossiga invece, allora ministro degli Interni, aveva un solo modo di esprimere le proprie opinioni: mandare squadroni di celerini in assetto di guerra, infiltrare poliziotti travestiti da manifestanti che sparavano (e spesso hanno ucciso, come nel caso di Giorgiana Masi) provocando appositamente le reazioni più violente da parte delle forze del disordine, delle destre e delle sinistre estreme. E non ultimi mandare blindati di carabinieri a falciare colpevoli ed innocenti, altro che il G8 di Genova del 2001.

E lui stesso lo ha ammesso vista la sua grandissima boria e vanità nel presentarsi continuamente in televisione od in radio, persino in veste di DJ (Un giorno da pecora, Radio2).
Ho stroncato l'autonomia soleva riportare con orgoglio. A che prezzo? E facendo finta di dimenticare che la maggioranza degli autonomi stroncati confluirono nelle BR a sinistra e nei NAR a destra.

E Gladio? Talmente atterrito dalla sola idea che i comunisti si avvicinassero troppo a posizioni di governo da creare, su indicazione di gentaccia quali i tipi della CIA, organizzazioni di quel tipo. E si diceva grande amico di Berlinguer allora e D'Alema poi. Ma quando mai?

E i massoni? La P2? Non ne faceva parte solo per non contraddire il suo essere cattolico...diceva...ma per favore.
C

erto che simpatico poteva esserlo o meglio sembrarlo, con quel suo accento sardo poi. Amichevole e spontaneo. E va anche detto ad onor del vero che ha saputo mettere in evidenza alcuni aspetti negativi del modus operandi di amministrazioni e governi con quel suo picconare che era invece un modo costruttivo di mettere in evidenza crepe e danni nelle strutture o che magari preferiva un demolire piuttosto che aggiustare. Già, peccato che non sempre la via della demolizione è la migliore...

E ora che è morto ovviamente viene santificato. E mi viene subito in mente il solito film di Thomas Milian, già citato lo scorso gennaio nella (ri)santificazione di Craxi e che qui ripropongo, per gli smemorati o come si dice per chi si fosse collegato soltanto in questo momento.

E ora che è morto tutti sono stati suo grandi ed intimi amici e lui fu amico di tanti compreso ovviamente il nostro (im)prevedibile premier che piange un amico carissimo già dimentico delle bordate che spesso e volentieri Kossiga gli indirizzava: ma sappiamo bene che Mister B è amico di tutti, da Putin ad Obama passando per Arafat e Gheddafi...

Come Atollo K fu per Stan Laurel ed Oliver Hardy il loro ultimo film, una vera schifezza rispetto alla loro vastissima produzione, così il nostro atollo K ora che è morto continua ad essere una vera schifezza.

Quando morì Raimondo Vianello allora sì che mi commossi sentendo una gran perdita!

E morto Kossiga?
estiqaatsi

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