Ed anche questo Sri Yantra altro non rappresenta che i 4 attributi sessuali maschili di potenza per Shiva ed i 5 di fertilità femminile della dea Shakti sua compagna: sotto forma di triangoli rivolti rispettivamente verso l'alto od il basso: perché 5 e 4 lo lasciamo a chi ha capito l'antifona.
Questa figura che ha sua volta genera 43 triangolini in gruppi concentrici non è ovviamente nata così ed è frutto di un'evoluzione delle conoscenze di matematica ed in particolare di geometria che hanno accompagnato l'evoluzione culturale umana. Perché poi occorra questa roba per meditare lo lasciamo spiegare a psichiatri e psicologi.
La base geometrica qui è il triangolo.
Triangolo che ritroviamo guarda caso anche qui, nella altrettanto famosa "Stella di David"

Il granellino originale anche qui è un triangolo, perché l'iniziale del re David appunto era scritta con la "delta" che sembra un triangolo appunto.
Ma la sua origine è ancora una volta indiana, simbolo del fallo di Shiva e della vagina di Shakti.
La figura geometrica al centro, che nasce dall'intersezione dei due triangoli equilateri, è un esagono regolare su ogni lato del quale troviamo ancora triangoli equilateri: è un poligono stellato, il più semplice.
Intersecando due quadrati si ottiene un altro poligono stellato, questo di seguito.
E stavolta la figura che si ottiene al centro è un ottagono.
E visto che ancora una volta religiosamente parlando tutto fa brodo il doppio p



Passando dalle due alle tre dimensioni si pensi al simbolismo delle piramidi per gli egizi o per gli atzechi, od a quello dei cubi: in quest'ultimo caso troviamo questa figura sia nell'Arca dell'Alleanza (recentemente ritrovata da Indiana Jones...) che nella Pietra Nera della Mecca, ka-bà in arabo che guarda casa vuol dire ed ha fornito le basi etimologiche della parola cubo!
Il fascino discreto della borg...ops, della geometria, fornisce altri spunti interessanti che danno parecchie spiegazioni su vecchi e nuovi simbolismi mistici e religiosi: trasportati di sana pianta dal campo dell'agrimensura (geometra...da gheos e metròs...colui che misura la terra) laddove la geometria fu applicata fin dalle prime dinastie egizie proprio per suddividere equamente i campi da coltivare.
I famosi teoremi di Talete lo erano talmente tanto che perfino Dante li cita nel Paradiso. Non che Dante si intendesse di geometria...ed a quanto pare neanche di teologia!
"Veggion le terrene menti non capere in triangol due ottusi" (Paradiso, 14-15 XVII) sta per la somma degli angoli interni di un triangolo è uguale ad un angolo piatto e ancora "del mezzo cerchio far non si puote triangol sì ch'un retto non avesse" (Paradiso 101-102 XIII) che invece sta per un triangolo inscritto in una semicirconferenza è retto.
Per curiosità andate a vedere come i critici letterari hanno commentato per secoli questi due passaggi...il Paratore dei nostri licei compreso!
Potrei proseguire a lungo ma lascio a Piergiorgio Odifreddi ancora una volta divertirci divulgando nel suo bel libro "C'è spazio per tutti" da cui ho liberamente tratto questo post.
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