Film molto belli come "Goodbye Lenin" o "Le vite degli altri" ci hanno raccontato degli anni in cui nascere e vivere da una parte piuttosto che dall'altra assumeva significati drammatici. E quanti libri, libercoli, filmoni e filmacci hanno ricamato trame e contesti intorno al muro, ai recinti di filo spinato, al "Check Point Charlie"?
Eppure leggere oggi quanto riportato ieri sulle pagine del Corriere.it è a dir poco esilarante tanto quanto ripensare all'ironia di "Totò e Peppino divisi a Berlino".
Insomma, per i poliziotti della famigerata STASI (Ministero per la sicurezza dello stato), la polizia di stato della Germania Est, si effetuavano corsi di camuffamento con metodi e risultati del migliore ispettore Cluseau della saga de "La pantera rosa" di Edwards, con lo strepitoso Peter Sellers.
Immancabili i baffi e gli occhialoni scuri, tutti rigorosamente made in DDR, dello stesso tipo di quelli portati dai membri della nomenKlatura ovviamente!
Eppure sono stati decenni drammatici, con migliaia di morti dove fin dall'inizio foto come questa facevano il giro del mondo (un Vopos, un poliziotto della DDR, salta il filo spinato verso "la libertà" che prima della costruzione del muro rappresentava il confine tra Berlino Est ed il settore Ovest)
Nota sul titolo - Östalgie è il termine usato dai berlinesi nostalgici dei bei tempi andati della Trabant. Un termine parafrasato da "Öst", est, e "Nostalgie
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