domenica 22 gennaio 2012

Orticelli

Anche se prematuramente riesco oggi ad esprimere un minuscolo pensiero sul gran parlare intorno alle ormai mitologiche liberalizzazioni riproposte anche da Monti come strumento indispensabile a contribuire all’altrettanto mitologico rilancio dell’economica nazionale.

Prematuramente sia per le considerazioni sintetiche ma argute del mio amico Jestercap72 che ringrazio anche per il rinvio al post di Gilioli che ho estremamente apprezzato e che interpreta molto bene anche il mio pensiero.

Ho atteso oggi perché qualche giorno fa avevo letto che Lucia Annunziata avrebbe avuto ospite super Mario nella puntata odierna di “In mezzora ed ho quindi potuto ascoltarlo, guardarlo negli occhi insomma. E così è stato.

Vorrei poter aspettare anch’io come scrive Jestercap72 che queste vengano trasformate da decreto in provvedimenti attuativi e da questi in realtà ma ho fondato timore che resterei seduto in eterno sulla sponda del fiume. Perché?

Molto semplicemente perché ancora una volta, nel momento dell’emergenza, del bisogno, del mal comune mezzo gaudio la coesione nazionale va a farsi benedire nel segno del “non io” dove l’insieme di io, spesso solo poche migliaia, esprime un noi totalitario ed egoistico, senza possibilità di compromesso e difeso dallo scudo ipocrita dell’inutilità del provvedimento applicato ora a questa ora all’altra categoria: e non importa che la competenza professionale sia quella limitata al saper leggere e scrivere o coinvolga associazioni di premi Nobel. Il risultato non cambia, l’alzata di scudi che si leva da più parti, in un vociare indistinto e distruttivo, rende inutile qualsiasi tentativo di dialogo o peggio ancora riduce ai minimi termini la speranza che questa sia la volta buona. Insomma la corsa a cooperare ed il sacrificio che li faccia qualcun altro, alla faccia della solidarietà nazionale e dell’umanità espressa proprio recentemente dagli abitanti dell’isola Giglio, nostri concittadini.

Non ha importanza il fatto che i tassisti siano categoria da sempre esecrabile in Italia e che è ora che inizino a capire cosa significhi concorrenza e non lobby; non serve ricordare di come la totalità degli ordini professionali impongano con tariffari su libri bollati da notai (…) un valore minimo obbligatorio ed uno massimo, indicativo, tagliando fuori giovani professionisti che nel tentativo di affermarsi nel loro piccolo cerchino di fare degli sconti né servirebbe ricordare come in mancanza di una vera normativa di regolamentazione delle compagnie assicuratrici e degli enti finanziari in genere queste abbiano finora fatto cartello ad evitare la perdita di clientela che si avrebbe certamente a fronte di una vera concorrenza. E concludo soltanto ricordando, nonostante si sia in gennaio, che la tanto attesa norma che impone una gara d’appalto pubblica per le concessioni demaniali delle spiagge ha scatenato l’ira di coloro i quali finora, di padre in figlio e per usucapione, hanno affittato ettari di spiaggia a poche migliaia di euro l’anno ricavandoci milioni a stagione ed ovviamente denunciando al fisco meno di un pensionato (dati Istat recenti)

Ognuno ha il suo orticello separato da quello del vicino non da siepi fiorite ma da barriere di filo spinato elettrificato.

E così torna il ricordo di quanto molto tempo fa scrissi parafrasando Flaiano: i miei concittadini riescono davvero a non reagire quando qualcuno dai poteri davvero forti dovrebbe imporci a forza determinati provvedimenti e di fronte invece ad iniziative lodevoli e ben spiegate si trincerano dietro interessi settari proprio come il peggior condòmino di fronte alla spesa comune per il bene di tutta la palazzina.

Il decreto (bozza?) che sarà presentato al parlamento nei prossimi giorni non è certo la cura di tutti i mali ma è un inizio, un buon inizio.

Tanto io, mica faccio il tassista, io! Sorriso

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