martedì 3 agosto 2010

Il muro di via Giannetto Valli. XV Municipio, Roma

Via Giannetto Valli a Roma è una lunga strada del quartiere Portuense, sovrastante la ferrovia della linea per Fiumicino e via della Magliana. Una strada che appunto ha sempre svolto il ruolo di via di collegamento abbastanza importante per il traffico proveniente da Sud (Magliana, Eur) e diretto verso altre zone della città a Nordo (Monteverde, Gianicolense e oltre). Per lunghi anni è stata interamente a doppio senso ma da diverso tempo l'ultimo tratto verso via Vincenzo Statella è stato reso a senso unico per via delle limitate dimensioni.
Da quasi un decennio la parte terminale di via Giannetto Valli, all'altezza dell'incrocio con via Prospero Colonna, andava soggetta ad importanti cedimenti superficiali che più di una volta erano anche piuttosto profondi. Non vi dico la ridda di voci e pettegolezzi di quartiere che imputavano la cosa ad enormi grotte presenti nel sottosuolo della zona! La verità è che tutta quell'area è notoriamente ricoperta da un abbondante strato di terreno di riporto dovuto alle opere edili degli anni 50 e 60 che popolarono la zona di villini e palazzine di varia foggia e comunque gradevoli.
La presenza quasi continua di questi cedimenti portò, ormai molti anni fa, gli amministratori locali, a chiudere con una transenna (ben visibile nella foto) la strada nel suo punto di accesso meridionale lasciandola comunque ovviamente aperta per gli abitanti, costretti comunque ad un lungo giro intorno all'isolato occupato dal parco della adiacente casa di cura Villa Giuseppina oppure aperta a tutti coloro ci lasciano l'auto parcheggiata percorrendola anche contromano visto che comunque proveniendo da nord è comunque chiusa.
La transenna, presente da anni, fino a pochi mesi fa costituita da qualche tavola di legno e le solite lamiere ondulate ora è stata rimpiazzata da una ben più solida ed inamovibile barriera fatta di new jersey di cemento armato.
Ora si da il caso che dopo l'ultima riparazione ormai parecchi anni fa non si siano più avuti cedimenti (le solite voci del quartiere dicono persino sia irreparabile visto che sotto pare ci scorra addirittura un fiume sotterraneo che nulla ha da invidiare allo Stige ) e ciò non per mancanza di traffico quanto propabilmente perché l'ultima riparazione è stata fatta a regola d'arte con un rinforzo con iniezioni di cemento e puntellamento con chiodi iniettati nella struttura. Insomma neanche più una crepetta!
Eppure la transenna, anzi la barriera definitiva ormai, è ancora lì: in attesa di cosa? Di lavori strutturali che riguardino l'intera strada? Di lavori circoscritti alla sola zona di pochi metri quadrati davanti dove avvenivano (passato remotissimo!) al cancello secondario di accesso alla casa di cura, talmente in disuso che ci si parcheggia davanti di notte e di giorno ed alle cui spalle si notano solo accumuli di spazzatura!
Ora se non ci sono più pericoli di cedimento perché tenere una strada di scorrimento così importante chiusa? Perché continuare a tenere congestionate nelle ore di punta le solite altre strade o costringere gli automobilisti a giri impropri? E se pericoli di cedimento ci sono perché non dovrebbero riguardare anche l'incauto che percorre via Giannetto Valli in cerca di un posto auto o diretto alla propria abitazione?
Ho un vago sospetto...
Via Giannetto Valli offre ai condomini che affacciano verso est un panorama gradevolissimo, verso i Castelli Romani, verso i monti Tiburtini e nelle giornate limpide si arriva a vedere anche il Velino oltre le cime di Campo Felice. Quelli verso ovest tutto sommato hanno davanti il parco della casa di cura, ampio e verdissimo. E la strada, anche ai tempi in cui era percorsa a doppio senso nelle ore di punta si presentava silenziosa: un paradiso rispetto a chi affaccia su viale Marconi o sulla Palmiro Togliatti!!!
Vuoi vedere che qualche (od anche di più) condomino della tutto sommato amena via abbia connivenze laddove servano? Abbia unto quanto basta a tenere definitivamente chiuso l'accesso al traffico di scorrimento con la scusa della buca in agguato? E certo! Sai che paradiso, che silenzio, che luogo ideale per il passeggio del cagnolino questa strada-parcheggio incontaminata dal passaggio di autovetture e motorini smarmittati?
Dopo tutto l'ho detto prima, la maggior parte di quella zona poggia su terreno di riporto e non sono infrequenti viste di muretti inclinati o piccoli cedimenti strutturali (niente di grave comunque!) sugli spigoli o sulle tamponature delle palazzine e se è per questo la voragine è sempre in agguato soprattutto quanto, come accaduto anni fa, l'ignorante menefreghista cittadino faccia passare settimane prima di avvisare l'Acea (azienda acque ed elettricità del Comune di Roma) che esce acqua dall'asfalto!!!
Il sospetto si concretizza...altro che fiumi sotterranei!
Immagine 1. Poco a nord (alto della foto) della 'A' il punto dove si aprivano una volta le buche.

Immagine 2. Il punto dove si aprivano le voragini. Di fronte al cancello si cui parlavo. Nonostante il divieto le autovetture impegnano la via contromano in cerca di parcheggio o dirette ai loro garage sapendo che dalla parte opposta è chiusa ed al massimo ci sono vetture che sono uscite dagli stessi e procedono con cautela.

Immagine 3. L'accesso da sud, sbarrato dalla transennatura ora trasformata in barriere di cemento armato. La strada sulla sinistra è uno dei pochissimi "budelli" che collegano via della Magliana.

Immagine 4. La stessa barriera vista dalla parte opposta. Un parcheggio ormai.

4 commenti:

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    1. Il commento è stato eliminato perché l'incauto visitatore, che certamente non abita in zona, non sa e non sapendo pontifica (e per questo è stato punito) con linguaggio tipico dell'ambientalista de noantri.
      Non sa che, allora era il 2014, dopo un decennio la situazione è la medesima. Sono stati spesi milioni da due amministrazioni diverse, per fare costosissimi quanto inutili sondaggi, si è paventato rischio per le palazzine che costeggiano la strada, ma nulla è cambiato. Né in un senso né in altro.
      Un'isola pedonale? Certo, tra una pantegana e l'altra.

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