giovedì 17 marzo 2011

Nucleare, no grazie

Sono contrario al nucleare fin dai non sospetti tempi dell'università quando intelligenti professori ci insegnavano che in Italia non c'è posto sismicamente tranquillo a parte la Sardegna. E ho ridacchiato oggi alla notizia che il senatur ha scelto puntando il dito sulla cartina del Veneto e che da lì gli abbiano risposto un corale ma va in mona, ciapatelo nel cul ti e 'l Trota!

E allora si ignorava la presenza delle dozzine di centrali che da Oltralpe avrebbero potuto ammorbarci (Chernobyl era lontana e Three Miles Island non era ancora neanche il film che sarebbe diventato, "Sindrome Cinese").

Quanto accade da una settimana a questa parte in Giappone ha catalizzato l'attenzione di tutti: esperti e non, persone con cultura scientifica adeguata e non, gente che apre bocca e gli da fiato e più modeste persone silenziose che si attengono ai fatti e approfittando del catalizzatore mediatico la nostra attuale classe politica annaspa a destra in un non arrendersi neanche di fronte all'evidenza ed al buon senso di tacere (Prestigiacomo docet) ed a sinistra in un altrettando illogica posizione di negazione infarcita di luoghi comuni (a parte forse la chiarezza di Tozzi e Realacci sere fa a Matrix).

Le considerazioni ambientali e geologiche già ampiamente disastrate del nostro paese impediscono di pensare ad un sito per centrali nucleari; e sono state tragicamente dimostrate dal terremoto giapponese che ha insegnato che potremmo anche essere in grado nel futuro di costruire edifici a levitazione magnetica che si sollevino dal suolo per evitare le scosse ma poi rischiamo la tragedia perché banalmente si interrompe l'afflusso di acqua di raffreddamento...

Ma oltre a queste altre sono le cose che come italiano mi rendono contrario.

E' che non sapremmo farle, ma non come capacità tecniche.

Come ha ottimamente espresso il mio mitico Odifreddi se in Italia non sappiamo gestire i rifiuti che sono una piccolissima parte del secolare problema della mancanza di capacità, di volontà anzi, nella gestione del territorio sono sicuro che la costruzione delle centrali finirebbe nel calderone degli appalti strumentalizzati e politicizzati, della corruttela della criminalità collusa col malgoverno ed alla fine le scorie verrebbero trattate così come la camorra per decenni (e ancora) ha trattato i rifiuti tossici...pascolandoci bufale sopra!

E una delle prove indirette della direzione che (ha preso?) la politica energetica legata al nucleare in Italia è la stessa Sogin, Società per la Gestione degli Impianti Nucleari. Baraccone di stato, pluricommissariato, fucina di migliaia di assunzioni politiche per voti di scambio. Un ente che finora ha ingoiato miliardi di euro per gestire il nulla dello smantellamento (in corso) di cattedrali nel deserto quali Trino Vercellese, Caorso o Latina. Forse peggio di questo c'è solo la società "Stretto di Messina" che da decenni paga stipendi a vuoto...

Per fortuna gli italiani quando vogliono sanno essere più intelligenti di quel che vogliono far sembrare. Basti pensare a come qualche decina di migliaia di cittadini abbiano di fatto impedito la realizzazione del sito di Montalto di Castro.

Mi astengo dalle considerazioni economiche che ormai hanno ampiamente dimostrato che il nucleare non conviene con buona pace delle centinaia di laureati a caro prezzo e con tanta fatica in Ingegneria Nucleare.

Ahimé, reali alternative agli idrocarburi non ce ne sono...e sto pensando ora a quegli ecologisti che sbandierano l'eolico ma che poi si oppongono al posizionamento delle pale sulle colline dei loro paesi.

Nessun commento:

Posta un commento

L'Amministratore del blog rimuoverà a suo insindacabile giudizio ogni commento ritenuto inadeguato od inappropriato.