domenica 13 marzo 2011
Pubblica distruzione
Siamo alle solite...
Mariastella Gelmini ha perso un'altra occasione...per tacere.
Dovremmo ormai essere assuefatti alle sue sparate ma oggi, all'indomani del C-Day, non ha perso occasione per dirne una delle sue.
http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/1003014/gelminiincoerente-chi-va-in-piazza.shtml?1#page
"Molti di quelli scesi in piazza per la scuola pubblica poi mandano i figli alle paritarie". E' l'accusa lanciata dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. "La trovo una incongruenza e forse vuol dire che non hanno poi tutta questa fiducia nella scuola pubblica", ha detto il ministro che ha difeso la sua politica di austerity: "Ho tagliato solo gli sprechi".
"Gli insegnanti sono troppi""Gli insegnanti sono troppi rispetto al bisogno in Italia: lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, intervistata a "Che tempo che fa". ''Gli insegnanti sono pagati pochissimo - ha detto - perché sono troppi'', sono un quantitativo ''superiore al fabbisogno''.
Gelmini ha ricordato che chi insegna in una scuola superiore con 15 anni di anzianita' in Italia prende circa 20 mila euro in meno di un collega tedesco. ''Dobbiamo pagarli adeguatamente - ha sottolineato - ma se cresce il numero all'infinito sono proletarizzati''.
Ho insegnato nove anni in una popolosa scuola cosiddetta cattolica paritaria legalmente riconosciuta, una di quelle per mia fortuna didatticamente valide dove non vigeva nepotismo né pressioni da parte del collegio direttivo (preti): un plesso scolastico con tanto di elementari che facevano da fucina alle tre sezioni delle medie e queste che alimentavano annualmente una sezione di liceo classico ed una di scientifico. Autoalimentata o quasi.
Ma credetemi, per quanto non tutti i genitori appartenessero a categorie snob ed abbienti, non ne ricordo uno che sarebbe stato disposto a scendere in piazza per qualcosa, e intendo per qualsiasi cosa.
Non era (è) nel loro DNA e per quanto all'epoca facesse notizia il movimento studentesco pubblico de "la pantera" genitori e studenti di quei licei dove insegnavo non avevano né la voglia né le motivazioni per scendere in piazza in antitesi alla loro scelta paritaria, scelta dovuta non solo a motivi legati ai timori che la pubblica desse loro (impreparazione, caos, indisciplina, ambiente ecc) ma soprattutto alla loro coscienza tranquilla nel sapere che lasciando il figlio a scuola lì l'avrebbero trovato al loro ritorno.
Quindi ripeto che quanto ha detto la Gelmini non è plausibile né credibile: è solo la solita demagogia.
E la seconda sparata, apparentemente slegata è invece più che attinente con quanto accadeva (e accade) nelle scuole paritarie. All'epoca, e ancor oggi è così, dato che i bilanci delle scuole private attingono solo a quanto incassano dalle rette pagate dai singoli studenti avevamo in classe mediamente da 30 a 35 studenti, al limite della normativa pubblica del ministero. Chi ha insegnato o insegna sa cosa voglia dire avere tanti alunni in una sola classe...
Se i professori sono stati troppi negli anni '70, infornati da dozzine di corsi abilitanti che hanno rifilato cattedre di ruolo a migliaia di proletarizzati o sindacalizzati vorrei solo ricordare che quei 25-40 enni di allora sono già in pensione da un pezzo o stanno per andarci! E quindi il numero dei professori non è affatto diverso, in proporzione, a quanto esistente nella Germania da lei citata!
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