Sono molti i motivi per i quali il recente fenomeno dei Social Network non mi attira. Dalla poco spiegabile voglia di anonimato al reale bisogno di star lontani da eventuali compagni di classe che, hai visto mai, dovessero ripescarmi! Inoltre, visto che i miei dati anagrafici sono piuttosto comuni in termine di cognome e, per lo meno nel meridione, anche di nome, non vorrei trovarmi confuso in qualche decina di pagine di omonimi!
E non sono certo nuovo a fenomeni del genere visto che frequento la rete da prima ancora dei tempi delle stanze pubbliche di Microsoft, dall'inizio, ovvero da quando il web era una roba grigia con caratteri Times Roman neri o azzurri, al massimo sottolineati e lampeggianti!
Ma la notizia di pochi giorni fa è una di quelle che mi rende ancora più convinto che la scelta di starne fuori è stata quella corretta. Né fessbuk né mispiace (MySpace).
La notizia è questa: http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/politica/giustizia-21/gruppi-facebook/gruppi-facebook.html
In pratica a seguito delle vicende del 13 dicembre scorso a Milano pur di dimostrare agli italiani quanto egli sia amato hanno taroccato le pagine di alcuni gruppi di Facebook: un esempio per tutti alcune pagine dedicate al sostegno dei terremotati abruzzesi improvvisamente trasformatesi in sostegno al cavaliere con decine di migliaia di fans sorti dal nulla!
Insomma è come se sulla home page del sito della Roma comparissero di punto in bianco i colori e l'inneggiare laziali!
Parte della fregatura sta nel fatto che i creatori/amministratori del gruppo possono semplicemente rinominarlo e così qualsiasi utente che si iscriva che so ad un neonato gruppo di sostegno "Salviamo il pidocchio australiano" potrebbe domani, insieme a migliaia (forse milioni in questo caso) di altri ritrovarsi nel "Lasciate che gli australiani si grattino pure"!
Pur essendo plausibilmente corretto che gli orientamenti e/o le opinioni medie di un gruppo di persone indipendenti tra loro e non sottoposte a coercizioni di sorta siano spesso gli indicatori di "scelta" migliori in campo sociale è altrettanto vero che la maggioranza delle persone sono poi quelle che in qualsiasi caso si vengono a trovare al centro della gaussiana; in qualsiasi condizione pronti a cambiare opinione od indirizzamento perché coinvolti nella trasformazione e non come fautori della stessa!
L'unico modo col quale potrei iscrivermi sarebbe in forma anonima, ma ciò violerebbe il principio stesso dell'iscrizione rendendo quanto meno patetici coloro che sono iscritti in tal modo. Con chi si relazionano poi?
Ebbene, proprio perché voglio evitare di indirizzarmi al centro della griglia dei caselli autostradali (le autovetture si distribuiscono secondo una gaussiana anche qui!) non mi iscriverò mai a nessuno di questi cosiddetti social network: anche perché convinto che siano comunque manipolati e fonte di informazione a buon mercato utili ai manipolatori!
A parte il fatto che ho il Telepass!!!
Indubbiamente Facebook avrà un successo enorme, nasceranno gruppi per ogni gusto e ci saranno senz’altro decine di migliaia di persone che ne saranno letteralmente dipendenti.
Ma anche l’astrologia, nonostante sia soltanto un mucchio di fregnacce, superstizione ed assurdità che non avevano senso neanche ai tempi di Tolomeo che la inventò (II secolo) ha successo tra i più. Dovrei per questo crederci anch’io?


e ho letto IFAD. E la nausea mi è salita. Perché?
missione?) all'estero? Nei teatri operativi, come li chiamano loro, quando vanno in giro con fuoristrada da 80/100.000 € full optional?
Una vecchia citazione (parecchio antica pare) recita "chi sa fa, chi non sa fare insegna, chi non sa nemmeno insegnare dirige e chi non sa neanche dirigere fa il politico" e via discorrendo. A prescindere dalla falsità intrinseca alla citazione che vorrebbe mettere in proporzione diretta incompetenza ed ascesa nella scala sociale (o lavorativa, o entrambe) -come dite? è invece vero? - ciò riporta immediatamente in tema quanto ho appena ascoltato e letto.







E sempre a proposito di pianure, a perdita d'occhio come quelle del Magdeburgo, i tedeschi hanno disseminato le medesime di pale eoliche a produrre una bella fetta di energia con questa fonte. E' verissimo che da noi tutti questi spazi non ci sono ma è anche vero che gli stessi ambientalisti che vorrebbero tutto ecocompatibile aborrono e si irrigidiscono se le pale gliele piazzano sotto casa dicendo che stonano e deterpano il paesaggio!






Recentemente due episodi diversissimi tra loro hanno di nuovo concentrato la mia attenzione su Napoli e la napoletanità in genere: un documentario RAI su Napoli "sotterranea" che mi ha portato a scoprire cose assolutamente sconosciute ed estremamente interessanti ed una, se pur breve, permanenza napoletana per lavoro. In entrambi i casi ciò che più mi ha colpito è stato quanto c'è intorno a quanto di Napoli è indubbiamente unico al mondo: sia che questa unicità sia positiva piuttosto che assolutamente negativa.
che le vivo in prima persona, ogni volta che constato il lassismo, la trascuretezza, il degrado da un minimo ad un massimo con indicatori che rasentano l'inciviltà allora mi sovvengono le parole scherzose di alcuni miei conoscenti, napoletani, emigrati per lavoro, innamoratissimi ed attaccatissimi alla loro città: "abbiamo fondato il comitato Nuova Pompei...stiamo raccogliendo adesioni".
Ricordo ancora uno delle ultime passeggiate a Napoli nel periodo prenatalizio durante il quale l'atmosfera in questa città è unica ed inimitabile: bastava allontanarsi poche decine di metri, magari per sbaglio, dal tracciato quasi obbligato delle vie dei presepi, da via Roma, da Corso Umberto, ai 4 palazzi o dalla scintillante via Toledo per travarsi costretti a difendersi e districarsi da nugoli di motorini incuranti dei pedoni e dove l'indice di pericolo crescente lo si fiutava a naso. E sì che ho girato più tranquillo in una New York notturna e semideserta!
Le migrazioni hanno interessato l'umanità così come le altre specie animali per un solo scopo: sopravvivenza. Che sia ricercata a scapito di altre popolazioni o semplicemente per maggior capacità di sostentamento offerto dai nuovi territori il risultato non cambia: sopravvivere è la parola d'ordine e con l'individuo far sopravvivere la specie (Darwin docet).
La sperequazione assurda della logica del profitto ad ogni costo e fine a se stesso sta danneggiando qualsiasi aspetto delle comunità umane: dai tagli di forza lavoro non appena si sente odore di crisi, quando sappiamo che alternative esistono, ai tagli in termini di vite umane su scala mondiale, che sia affamando direttamente o meno le popolazioni nei loro stessi paesi o respingendo le masse migratorie che premono e spingono contro i bastioni di questa nostra "Bastiglia" che prima o poi cederà sotto i colpi di maglio della "fame".
Non riesco ancora a capire come la notte del terremoto il mio pensiero sia andato quasi subito a
E quel pensiero nelle ore e nei giorni successivi si andava acuendo: quel minuscolo borgo rappresentava soltanto uno tra i tanti dei minuscoli borghi che costellavano i costoni rocciosi, i contrafforti di quelle montagne oltre ai tristemente noti Onna, Preturo, San Gregorio. 