domenica 11 dicembre 2011

Non per soldi ma per decreto

Dopo quanto appena riportato qui, e peggio ancora qui, nel giro di pochissime ore la rivolta dei politici, da destra e sinistra, dal centro alla periferia ed in maggioranza, sta portando ad avere dichiarazioni che rasentano il ridicolo se non fossero tragicamente vere.

Qual è insomma la critica maggiore che oppongono alla richiesta di tagliare di circa 5000 € al mese (netti) di emolumenti ai loro stipendi per adeguarli alla media europea? E’ che queste azioni non possono essere imposte per decreto dal governo, nessuno commissariamento insomma.

Ed il rifiuto arriva soprattutto dalla maggioranza dei deputati del centro destra; proprio coloro i quali che per anni hanno imposto a noi cittadini decine di provvedimenti legislativi per decreto violando le più elementari norme di dialogo parlamentare. Adesso che il decreto tocca i loro culetti non ci stanno. E non solo loro ripeto.

Stanno insultando la nostra intelligenza ed ascrivendoci poteri che mai ci sogneremmo di chiedere ma che tanto vorremmo: stipendi da cassaintegrato, niente pensione e soprattutto rendere loro finalmente impossibile permettergli di fare altri lavori mentre sono eletti in Parlamento e perché no, il taglio della testa, simbolico ovviamente, ovvero la cacciata a furor di popolo in caso di inadempienza.

Da numerosi politici, e la Mussolini è in ottima compagnia, dichiarano che i media che stanno cavalcando l’onda di questa protesta popolare lo fanno a rischio di aumentare la tensione già notevole che il popolo ha accumulato nei confronti della classe politica.

Chissà come mai adesso sono incazzati anche quelli che fino a ieri li hanno sostenuti politicamente?

Come spesso è accaduto in questo nostro miserabile paese il peggior esempio viene sempre dall’alto.

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